Nuovo titolo, nuova vita. my brand new blog, dopo un anno di erasmus a rennes la mia vita ricomincia da qui. dalle scarpe, una passione ereditata da mia nonna, e dai piedi, il contatto più semplice e genuino per sentire il mondo. e viverlo.
lundi, février 18, 2008
Calma apparente
avvolta nel mio accappatoio-nuvoletta rosa, con i capelli mossi bagnati portati su un lato che cadevano su una spalla, le gote rosse per il caldo e gli occhi fermi sul mio riflesso nello specchio.
ero incredibilmente bella. era tanto che non mi vedevo così bella, struccata, semplice.
ho preso la crema idratante e l'ho spalmata piano piano con le dita sul viso, e mi sono ricordata di quanto sia bello prendersi cura di sè, prendersi qualche minuto solo per se stessi, il proprio corpo e la propria anima. banale? io non credo, una riscoperta personale, intima, mia.
continuavo a guardarmi allo specchio; io immobile, sguardo fisso e apparente calma.
jeudi, février 14, 2008
M'illumino di meno
Dopo il successo delle passate edizioni Massimo Cirri e Filippo Solibello chiederanno nuovamente agli ascoltatori di dimostrare come il risparmio sia una possibilità concreta e reale a cui attingere oggi stesso per superare i problemi energetici che assillano il nostro paese e gran parte delle nazioni de

L’invito rivolto a tutti è quello di spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili il 16 febbraio 2007 alle ore 18.
Semplici cittadini, scuole, aziende, musei, gruppi multinazionali, astrofili, società sportive, gruppi scout, istituzioni, associazioni di volontariato, università, cral aziendali, negozianti e artigiani uniti per diminuire i consumi in eccesso e mostrare all’opinione pubblica come un altro utilizzo dell’energia sia possibile.
In particolare, moltissimi ristoranti organizzeranno cene a lume di candela, mentre le amministrazioni locali forniranno il colpo d’occhio più spettacolare all’iniziativa effettuando spegnimenti simbolici delle grandi piazze italiane e dei monumenti più importanti (negli anni scorsi ad esempio l’Arena di Verona, il Duomo di Milano, la Mole Antonelliana di Torino, Palazzo Vecchio a Firenze, le piazze di Catania, Bari, Bologna, Palermo e tante altre).
Nelle due precedenti edizioni M’illumino di meno ha contagiato centinaia di migliaia di persone impegnate in una allegra e coinvolgente gara etica di buone pratiche ambientali. Lo scorso anno si risparmiò, nella sola ora e mezza di durata della trasmissione, l’equivalente del consumo medio quotidiano di una regione come l’Umbria.
La campagna di M’illumino di meno è iniziata il 15 gennaio e si protrarrà per un mese fino al 16 febbraio (anniversario dell’entrata in vigore del protocollo di Kyoto).
Buone abitudini per il 15 febbraio (e anche dopo!)
Il decalogo di Caterpillar
1. spegnere le luci quando non servono
2. spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici
3. sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l'aria
4. mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l'acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola
5. se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre
6. ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria
7. utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne
8. non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni
9. inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni
10. utilizzare l'automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto.
E ricordati di spegnere tutte le luci e i dispositivi elettrici non indispensabili venerdì 15 febbraio alle ore 18!
jeudi, février 07, 2008
Incontri ravvicinati del n tipo
oggi è stata una giornata di sole bellissima e il cielo verso metà pomeriggio sembrava il cielo di settembre, lo stesso azzurro-tempera che ti incanta; i prati del parco erano costellati di bucaneve e il loro profumo si spandeva nell'aria dando un irreale sentore di primavera.
Incontro ravvicinato del n tipo #1
dopo pranzo, tornando al lavoro, ho attraversato il parco e mi sono fermata a raccogliere un fiorellino; poi sentendomi molto Cappuccetto Rosso -un po' per gli occhiali e un po' per i miei accessori tutti rossi- ho continuato la mia strada con il sorriso. camminando camminando incrocio un ragazzo che mi sembra di avere visto poc'anzi in ufficio, mi sorride, ricambio; mi saluta, ricambio. continuo a camminare al mio super-passo, e sento una presenza dietro le spalle: "scusa...", dice il mio anonimo interlocutore salutato poco prima, "...posso conoscerti? posso conoscere una bella ragazza come te?"
"..." stranamente rimango un nano secondo senza parole, lui subito ne approfitta e si presenta.
Io, gentilmente gli dò la mano, mi presento, e gli dico anche che sono di fretta perchè sto tornando al lavoro.
"mi lasci il tuo numero?" non si scoraggia;
e faccio di no con la testa guardando in basso un pochino finta imbarazzata.
"allora ti posso lasciare il mio?" coraggioso.
di nuovo scuoto la testa, e rispondo tirando fuori tutto il mio essere serendipity:
"se il destino lo vorrà ci rincontreremo".
Incontro ravvicinato del n tipo #2
dopo lavoro prendo il tutù (ossia l'automobile) e mi dirigo verso un bagno caldo, verso casetta.
c'è traffico, taaanto traffico, e guido felice felicissima sulle note di rod. in realtà volo.
dopo il ponte mille luci giro ma ci sono le strisce pedonali e un ragazzo sta attraversando, così mi fermo e lo lascio passare. ha i jeans stretti, una camicia a quadri, forse una giacca, uno zaino e un cappello di paglia di forma dei cappelli da cowboy, alto, magro e tanto somigliante al cantante dei pulp. in una parola, fantastico.
mi passa davanti e mi ringrazia tirando in basso il cappello e sorridendomi. io, che sono un'amante folle delle peculiarità, rimango colpitissima e mi volto a guardarlo di nuovo...e mi sorride -again- e mi saluta facendo ciao con la manina.
una stretta allo stomaco! che momento spettacolare!
Conclusione
nella vasca mi abbandono al calore dell'acqua e al profumo della schiuma, ripenso alla mia giornata e il battito del cuore accelera e la testa si fa più leggera...
mercredi, février 06, 2008
Il mistero della brioche con la fragola
Mangiavo anche prima, non è che ero a dieta-perchè-volevo-fare-la-modella (chiedo venia per la citazione...), mangiavo sempre e comunque, ma avevo un po' perso il gusto vero del cibo.
Insomma, bref, sulla strada ho scartato la pasta, il sole faceva brillare sia la crema pasticcera nel mezzo che la mezza fragolona poggita sopra di essa...profumava di buono...le ho dato un morso e...felicità allo stato puro. sembra assurdo? a me è sembrato assurdo: stavo mangiando la felicità.
dimanche, février 03, 2008
La chimera
Molto più forte di un rapporto carnale. Un amplesso invisibile che coinvolge ogni nostra molecola, anche se i corpi non si toccano, e di più per questo."
quando ho letto queste parole nella posta di barbara alberti, non volevo credere che qualcun'altro fosse stato più bravo di me nell'esprimere esattamente quello che penso sull'amore platonico.
credo di essere molto brava con le parole, e mi vanto con me stessa di riuscire ad esprimere sempre -o quasi- perfettamente quello che mi passa per la testa, come se lo dipingessi sulla tela e ammirassi alla fine la perfetta armonia dei colori, chiaroscuri, contorni, masse. guardo la mia opera e mi dico che è proprio lei, l'immagine che avevo davanti agli occhi. ma una cosa devo riconoscere: non ho il dono della sintesi. sono prolissa, e barocca a volte. ma soprattutto prolissa, sono prolissa da morire. e trovare questa frase, sintetica e intensa...mi ha lasciata di sale. il dono della sintesi esiste, è la mia chimera.
jeudi, janvier 24, 2008
la felicità in grani
piccola piccola.
Stavo camminando al mio solito passo -sostenuto, per chi non mi conosce- e ad un tratto mi sembra di vedere una macchiolina nera piccina picciò muoversi sull'asfalto.
non ho voluto ignorarla, anche se è stata davvero solo una microscopica sensazione...così mi sono fermata, mi sono chinata a terra, avvicinandomi alla piccola macchiolina agitata, scoprendo che era una bestiolina a pancia in su. bloccata a gambe all'aria, che non riusciva più a mettersi dritta e dimenava le sue tante zampettine veloce veloce.
Ho allungato una manina, ho poggiato un ditino leggero leggero sulle sue zampette e ho rimesso la bestiola dritta, scoprendo che era rossa e bella, di un rosso vivo, che al sole brillava!
che meraviglia godere delle piccolezze della vita...sono felice.
mercredi, janvier 16, 2008
La vincitricediconcorsifotografici rientra in patria...e si conferma!
A settembre, al mio ritorno da Rennes, A si presenta a casa mia con un volantino e mi dice tutto serio "adesso che hai vinto un concorso in Francia, devi vincere anche qua in Italia. partecipa a questo, sono sicuro che vinci".
Io, non foss'altro che per non disubbidirgli, faccio qualche foto allo scadere dell'a
E vinco! il primo premio!
Ieri la mia foto era sulla Gazzetta insieme alle altre 24 foto più belle, e stamattina sono stata alla sede della gazzetta a ritirare il preziosissimo premio...una bicicletta elettrica! spassosissimo -e a tratti davvero imbarazzante- il tutto: la premiazione, l'intervista per Tv Parma e la foto di gruppo con me davanti a tutti, a cavalcioni del mio nuovo bolide!!
Domani mi potrete vedere in questa spassosissima veste sempre sulla gazzetta, e stasera credo già su tv parma...non morite dal ridere, per favore.
vendredi, janvier 04, 2008
Capodanno last-minute
Serata bellissima, cena squisita, tradizione e un "pizzico" di creatività al peperoncino, un toccasana per la mia gola (infatti dall'1 sono completamente afona, vittima di una fulminante laringite acuta...), brindisi, chiacchiere e foto.
Quindi grazie, agli ospiti e agli ospiti (si chiamano ospiti sia gli invitati che gli ospitanti)! e anzi, scusate se per colpa della mia mala sanità non ce ne siamo andati a fare festa grossa al f.o. insieme a mezza città...ma abbiamo un anno intero per rimediare!
mardi, janvier 01, 2008
dimanche, décembre 23, 2007
I wish you all a...very Mary Christmas!
http://www.elfyourself.com/?id=1667377731
Se le nostre carriere lavorative dovessero non andare come vorremmo...avremmo sempre una possibilità di essere prese a lavorare con Babbo Natale (o FRAtale anche, perchè no).
Siamo degli elfi magistrali, giudicate voi stessi!
mercredi, décembre 19, 2007
Se non è Babbo Natale...è Babbo FRAtale!
Sgomenti, i presenti hanno voluto immortalare la scena, sperando di poterla vendere a caro prezzo al miglior offerente su piazza.

Segue documentazione fotografica dell'eccezionale apparizione.
dimanche, décembre 16, 2007
Come mangiare un mandarino può diventare un felice momento di aggregazione a tavola. con finale a sorpresa!
Una volta effettuata questa difficilissima operazione chirurgica, prendersi una piccola pausa, rilassarsi e mangiare il mandarino in questione (da qui l'importanza di non smaciullare il frutto).
Una volta ristabilitisi, riempire la metà del mandarino di olio d'oliva, lasciando fuori qualche millimetro di
Dulcis in fundo, accendere lo stoppino...e spegnere le luci.
(un grazie mai abbastanza grande a I, per avermi illuminato la cena di compleanno. I, il mandarino dritto...l'ho fatto io!)
vendredi, décembre 14, 2007
quelle journée! che giornata! what a day!
E la giornata lavorativa di oggi ne è la prova: si apre una ricerca per un lavoro per il periodo natalizio, bisogna trovare un paio di persone che inizino già la settimana prossima, quindi cercarle, trovarle, mandarle a colloquio, aspettare il responso, richiamarle e farle venire a firmare il contratto. tutto d'un fiato.
Stamattina stessa viene un ragazzo, D, che desta l'attenzione di M, e lei pensa di proporlo per questo lavoro; io dal canto mio ho R, il mio favorito da quando lo conosco, e penso di poporre anche lui, tra gli altri, cinque o sei persone in tutto.
A metà pomeriggio arriva LA telefonata.
ne hanno presi due. chi?
loro due, loro due, loro due!
Io corro da M e la abbraccio, la vita è strana, è bella! e noi siamo sicure che sia il destino a farci ritrovare tutti e quattro a fine giornata.
avevamo parlato, io e M, giusto nei giorni prima delle "coincidenze" della vita, di quando per esempio impari un termine nuovo (come "fare melina") che non hai mai mai mai sentito in tutta la tua vita, e poi il giorno dopo -il giorno dopo nell'arco di una vita!- lo trovi in un libro che leggi in treno.
C'è qualcosa scritto nelle stelle.
jeudi, décembre 13, 2007
Santa Lucia
perciò la sua tremenda vendetta è stata venire da me e lasciare sulla mia scrivania dei regali per i miei genitori e addirittura per i miei nonni. niente per me che sono stata tanto brava quest'anno, se non un happy hippo, che mi sono mangiata di corsissima prima che qualcuno me lo portasse via.
Avevo 10 anni stamattina quando mi sono svegliata, ero ancora assonnata e intorpidita dal mal di testa ma ero felice, perchè io adoro Santa Lucia.
Quando ero più piccina mi svegliavo presto presto, stanca dalle ore piccole che avevo fatto nel proposito "stanotte faccio finta di dormire e invece sto sveglia. stanotte non mi scappi. stanotte ti vedo", cercavo i regali con lo sguardo mentre mi precipitavo fuori dal letto e poi con i pacchetti in mano correvo in camera dei miei, saltavo sul loro letto e li svegliavo a suon di salti e urletti.
poi facevamo colazione, noi tre insieme, si respirava felicità.
Da otto anni a questa parte Santa Lucia è anche un anniversario per me, per noi.
E ed io, alle 15 e poco più del 13 dicembre 1999 stavamo incrociando il nostro sguardo per la prima volta, nell'aula Magna di b.go Carissimi. mi ricordo ancora come eravamo vestite.
quest'anno, per la prima volta, il giorno del nostro anniversario siamo al lavoro tutte e due. ma quando eravamo ancora entrambe studentesse, il 13 dicembre ci trovavamo a casa mia, e facevamo merenda insieme. io le facevo trovare il tavolo imbandito, tazze e cucchiaini, ogni leccornia, cioccolatosa e non, che si poteva immaginare sul tavolo: caffè, latte, e succhi di frutta. e l'immancabile regalino di fianco alla sua tazza.
e nel mio pacchettino, come d'abitudine, un chupa chups. rigorosamente alla fragola.
Sweet memories.
Dulcis in fundo, Santa Lucia era, a casa mia -quella vecchia e senza gatti-, il giorno della preparazione dell'albero di Natale, e a me piaceva tantissimissimo fare l'albero.
era il mio momento.
sceglievo con estrema cura dove mettere ogni singola palla, poi mi facevo due passi indietro, guardavo l'insieme con occhio criticissimo, mi riavvicinavo e cambiavo qualcosa. ovviamente niente di percettibile a occhio nudo, ma io uscivo più entusiasta e soddisfatta da ogni microscopico cambiamento; sono sempre stata un'esteta, da brava bilancia.
E ora invece niente albero, sigh sigh, sob sob. il primo anno di casa nuova era stato fatto e nel giro di pochissimo era caduto giù. uno dei miei leggiadri gatti ci si era arrampicato agognando la cima...e ne ha segnato la fine.
per sempre?
lundi, décembre 10, 2007
La rana e lo scorpione_vorrei un mondo senza chiavi
sembra un'equazione matematica piuttosto elementare, eppure nemmeno io ci avevo pensato prima del commento di F al mio post del lavoro che nobilita entrambi i sessi.
e il mio non-pensiero è la forma più eclatante della forma mentis inculcataci dalla di oggi società: lavorare-lavorare-lavorare. guadagnare-guadagnare-guadagnare.
e vivere? dove? dove c'è lavoro. come? con il lavoro. quando? ecco, appunto, quando?
in realtà dietro questa equazione che mi ha sconvolto il pomeriggio e della quale sicuramente parlerò con tutti nelle prossime ore/giornate/settimane, c'è un mondo. come mi piace dire che dietro ogni piccola cosa c'è un mondo...
ero piccola quando il desiderio di una bimba in chiesa mi ha fatto sobbalzare dalla panca in legno:
"vorrei un mondo senza chiavi".
bisognerebbe scardinare la società e le sue basi per avere un mondo senza chiavi, la natura umana in sè non lo permette.
la natura umana riporta alla favoletta della rana e lo scorpione.
Lo scorpione doveva attraversare il fiume; così non sapendo nuotare, chiese aiuto alla rana: "Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull'altra sponda."
La rana rispose: "Fossi matta! Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!!!" "Per quale motivo dovrei farlo?" incalzò lo scorpione "Se ti pungo tu muori e io annego!"
La rana stette un attimo a pensare, e convintasi della sensatezza dell'obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua.
A metà del tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena, e capì di essere stata punta dallo scorpione. Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese all'insano ospite il perché del folle gesto.
"Perché sono uno scorpione…" rispose lui, "...è la mia natura".
dimanche, décembre 09, 2007
Il lavoro nobilita l'uomo (e la donna)
lì nella piola con le lasagne contate per i commensali e il Novello a gogo nella gola e sui miei jeans, lì con M che dorme appisolata sulla mia spalla, lì a pranzo (quasi) tutti insieme a mangiare tutto e di tutto di più con gusto e con il sorriso sulle labbra e nel cuore, lì a fare colazione con cioccolata e panna fatte in casa, e sono sempre le più buone del mondo conosciuto, lì a cercare di rientrare nei jeans usciti tiepidi dall'asciugatrice, lì a chiacchierare di libri, tradizioni e dialetti, un po' più in là a Biella alla fabbrica della Menabrea con una birra ambrata, carne alla griglia e una bellissima compagnia.
e il ritorno in treno, con cambio a Milano e un libro a farmi compagnia, che dura giusto giusto il tempo del viaggio. e finisce splatter, un po'.

e voglio rifare la modella quando vedo le foto che mi fa, le smorfie, le ombre, i colori, i sorrisi, i broncetti.
bref, c'est moi.
è che stare là a San Giusto mi mancava, ma ora ho fatto scorta, ho riempito la cambusa per un po', di odori ed affetti. ma sarei rimasta ancora qualche giorno a raccogliere provviste, se mi avessero tenuta (e l'avrebbero fatto, lo so. chi, in fondo in fondo, vorrebbe davvero liberarsi di me?!) e se non dovessi tornare al lavoro domani. perchè lavoro!
un lavoro vero, con orari veri, colleghi -fantastici- e tutto ciò che ne consegue, anche lo scarsissimo tempo che ritaglio per lo studio.
qualche sera fa ho fatto riderissimo C, la mia zietta adorata, perchè parlando di questa nuova cosa ho detto che ne ero felicissima per una serie di ragioni, tra le quali..."mi metto alla prova, vedo anche se sono in grado di lavorare seriamente con continuità e con gli orari di ufficio veri e propri, e per ben di più di periodi lavorativi brevi come una settimana qua e un'altra là. in poche parole, costanza, quella che a me è sempre mancata".
C scoppia a ridere e io mi chiedo perchè?, mi sembrava un discorso pure parecchio mpegnato!
e la domanda sorge spontanea a G (e lecita, dico io a posteriori): "e se ti fossi resa conto che non sei in grado di reggere un ritmo di otto ore di ufficio giornaliere?!"
la risposta mi esce altrettanto spontaneamente: "mi sarei data con più impegno alla caccia al marito?!"
e si ride tutte insieme tra un tagliolino al tartufo bianco e una lieta novella.
State tranquilli, reggo il ritmo del lavoro, è ufficiale.
dimanche, décembre 02, 2007
Grazie
e grazie per le bellissime parole che hai speso per me, e per il mio piccolo e ingarbugliato pezzettino di mondo...ma grazie soprattutto per aver capito, "sentito" la vera essenza di questo crazy corner, il mio amore per un contatto genuino con il mondo. i piedi nudi, sulla terra, nuda.
e chissà a Bedonia quante volte i nostri sguardi si sono incrociati...queste connessioni, tra piccoli angoli di vita reale e internetica mi fanno impazzire...è splendido vedersi, conoscersi, scoprirsi, ritrovarsi. uau.
jeudi, novembre 22, 2007
London pride
inoltre, per caso, in una soleggiata giornata fortunata, abbiamo visto:
- il cambio della guardia
- gli scoiattoli a Hyde Park
- il Tower Bridge aprirsi per far passare una nave dei pirati
tower bridge. io se potessi ci vivrei dentro. io odio l'azzurro -perchè fa pigiama- ma amo il tower bridge, persino il suo azzurrino. e ci ho camminato sopra!
e pensavo mentre camminavo (perchè, incredibile, so fare due cose di una certa portata in una volta!) a quelle persone che lo fanno due, tre, quattro volte al giorno e si scocciano quando si apre perchè perdono cinque minuti al semaforo rosso, e magari mentre aspettano il verde guardano i turisti accalcati ai lati pensando cosa diavolo ci sarà poi di bello in un ponte che si apre 900 volte l'anno e cheppalle che devo andare a casa fa freddo e sono stanco e poi faccio tardi a vedere il musical di Dirty Dancing.
giuro, c'era in programmazione il musical di Dirty Dancing. ogni parola sarebbe superflua.
e sono proprio questi pensieri attribuiti agli aborigeni abitudinari che mi fanno venire voglia ogni tanto di prendere su la macchina fotografica, o anche no, e di andare in giro per la mia città che vivo da una vita e guardarla con gli occhi del turista.
io sono una turista da naso all'insù.
Oxford ci ha viste riabbracciare F, nel suo dipartimento, su un divano in pelle marrone come quello della scuola di seth e ryan e summer e marissa. regressione, lo so, lo so.
che bella sensazione stringerla tra le braccia. e stare insieme, noi tre, una famiglia, anche se manca qualcuno per completare il quadretto.
Durante questi giorni in terra straniera ho scoperto una parte di me che credevo non esistesse:
la me-amante-della-birra.
bevo una birra, non chiara perchè le bionde non mi piacciono ma non troppo scura perchè la guinness sa di caffè e non mi piace e allora mi metto nelle mani del cameriere che è evidentemente un appassionato/intenditore...ed avviene la trasformazione.
ho bevuto la birra (piccola, of course) non per la prima volta, ma per la prima volta...mi è proprio piaciuta! era buona, proprio buona.
era la London Pride.
mercredi, novembre 14, 2007
it ain't easy
ed è tutto strano, non mi sembra nemmeno di partire, infatti invece di fare la valigia sto qui a scrivere. non so cosa mettere in valigia, fuori fa freddo, chissà in Inghilterra poi, e io ho in mente solo il sole e la brezza estiva, nulla più.
è cambiato tutto nel giro di poco, pochissimo, un attimo.
lunedì inizierò uno stage, ho fatto qualche giorno di pratica, mi piace.
non sono "qui ora" come vorrebbe il raja yoga, il mio corpo è qui e la mia mente non lo so, ma di certo non è dove dovrebbe stare, in valigia.
quando sono vittima di forti emicranie mi sembra di essere totalmente dissociata, di vedermi da fuori e di capirmi ancor meno che da dentro. incroyable.
ho mille pensieri, ognuno complicato e ramificato, e vorrei riuscire ad esprimerli tutti in modo chiaro ed esaustivo quantomeno a me stessa, ma il risultato è "word-vomit"...o meglio "thought-vomit" perchè a favellare nemmeno ci provo.
la grande accozzaglia regna questa notte, dentro la valigia come dentro la mia testa.
mercredi, octobre 31, 2007
love is strange
Lot of people take it for a game
Once you get it
You'll never wanna quit
After you've had it
You're in an awful fix
Many people
Don't understand

They think loving
Is money in the hand
Your sweet loving
Is better than a kiss
When you leave me
Sweet kisses I miss
L'amore è strano.
e lo sono anche le relazioni. non strane, ma stranissime, assurde anzi.
ho recentemente passato una piacevolissima serata con G, in un posticino molto rustico e accogliente, abbiamo parlato di tante cose -il che è piacevole già di per sè perchè ha una bellissima voce- e anche dei soliti desideri amorosi.
come mi aveva già detto M qualche tempo fa, anche G dice che sono troppo esigente; mi ha ricordato che sembro tanto Chandler quando usciva con tante ragazze e non gli andava bene mai nessuna perchè si fissava su un'inezia, un piccolissimo particolare che lui trovava estremamente fastidioso, che però attirava tutta la sua attenzione, e lo distoglieva dall'entità-persona.
Io per esempio ho un punto debole: le scarpe.
se di un uomo non mi piacciono le scarpe, faccio una fatica enorme a ignorare dove riposa il suo piede e concentrarmi su quello che dice.
non è superficialità. mentre lui parla io sto pensando come avrà fatto a comprarle...quali possono essere i meccanismi mentali che l'hanno portato a comperare -e soprattutto ad indossare- quelle scarpe; perchè quel colore, quella forma, quei lacci, quella cucitura, magari quella marca.
dalle scarpe di una persona si possono capire tantissime cose, bisogna solo saperle leggere.
E, come da una scarpa, anche da una relazione io vorrei tutto subito: bellezza esteriore e funzionalità pratica, tutto questo nella comoda forma di una babbuccia di lana.
ovviamente certe cose si possono ottenere solo con il tempo e con l'utilizzo.
ho centinaia di scarpe e le adoro tutte quante, ma non ho ancora trovato "la" scarpa, quella che vada bene sempre, da calzare in ogni occasione, che mi faccia sentire bella, elegante, comoda e pratica.
la verità è che la mia scarpa preferita è la nudità.