lundi, mars 28, 2016

La memoria del corpo

Oggi inciampo.
Tempo fa ho scritto una lettera aperta, a te A, e ho impresse quelle sensazioni nella memoria come fosse ieri. Il corpo ha memoria, i ricordi si sedimentano fisicamente nel corpo, e ci portiamo dietro questi sassolini che influenzano il nostro animo, e il nostro modo di camminare per il resto del cammino. I segni sulle ossa ci sono ancora.
Oggi questa lettera aperta sento di doverla scrivere a te, A, e a tutti voi altri, che ci siete stati prima e dopo di lui. Ad ognuno di voi, che ha inciso un nome, una parola, o una sola sillaba sulle mie ossa.
Ma oggi questa lettera aperta sento di doverla scrivere soprattutto a me stessa.
Voglio dirvi grazie, per avermi fatto sognare, soffrire, preso per mano, lasciato andare. per avermi fatto crescere.
E voglio chiedervi scusa per tutte le volte in cui sono stata fredda, aggressiva e poco presente. per non avere capito, per non aver ascoltato con il cuore, per non aver avuto fiducia.
E voglio chiedere scusa a me stessa, per non essere stata sincera.


mardi, mars 22, 2016

Piovono cimici _ racconti di fobie quotidiane e altre amenità

Stamattina mi è caduta una cimice in testa.
Ho paura solo di due cose, io: del buio, e delle cimici.
Il mio corpo ha due reazioni diverse a seconda della modalità in cui percepisco la bestia:
a. la vedo
b. la sento
Se la vedo, semplicemente mi paralizzo al solo pensiero che possa muoversi e fare quel dannatissimo rumore ronziettoso che mi fa gelare il sangue nelle vene.
Se la sento, misi chiude la vena, non mi arriva più sangue al cervello, vado fuori controllo, cerco di scappare il più lontano possibile agitando le mani in modo scomposto e urlando. una lady.
Stamattina mi è caduta una cimice in testa non è proprio esatto.
Stamattina nell'aprire la finestra ho sentito che qualcosa mi era caduto in testa, così mi sono passata una mano sui capelli e, guarda guarda, è caduta a terra una cimice.
L'ho fissata per un momento interminabile (stile ripresa stretta su Ridge espressione intensa in Beautiful), non ho urlato, non sono scappata. ero solo semi-paralizzata.
Il cervello funzionava, quindi mi sono chiesta:
- e adesso cosa faccio?
- la lascio lì?
- ah no ecco, cosa farebbe la fra con un ragno?
- la fra quando ha trovato un ragno gli ha buttato addosso un dizionario e poi è corsa via e ha chiuso la porta della camera.
- io non posso farlo perché non ho una porta da chiudere, e non ho un marito che al ritorno dal lavoro possa alzare il dizionario e rendere la stanza di nuovo agibile.
- e poi se la schiaccio puzza
- la prendo con un fazzoletto e la butto fuori
- eh sì certo, come se fosse facile
- non ce la farò mai
- dicevo anche che non ce l'avrei mai fatta a fare la verticale
- posso farcela
Miracolosamente dopo questi mille pensieri la cimice era ancora lì.
Ho preso un fazzoletto, ho raccolto la cimice e l'ho buttata fuori dalla finestra.
Un momento davvero simbolico, per chi mi conosce.

Oggi è una giornata catartica.
Grazie G, è sempre bello bere del vino con te. E lo small talk, anche con te, non è mai small talk.

lundi, mars 21, 2016

In cammino

Non c'è niente di più vero che durante il cammino quello che conta non è la meta ma il viaggio. 
L'altra sera S mi ha sbattuto in faccia una verità, che forse era l'ultimo mattone del fortino, chissà, e l'ha fatto così candidamente che non mi ha neanche fatto male, mi ha solo fatto rendere conto che un'altra delle mie incrollabili certezze, era una fregnaccia. 
Scusa D se me ne sono accorta troppo tardi. Dovrei chiedere scusa anche a me stessa.
Adesso però so di essere tornata, e mi piace, mi piace proprio. Perché ad ogni passo raccolgo un pezzo del puzzle, ed è un puzzle che si espande oltre i suoi confini. se prima era di cento pezzi, adesso può essere di centouno, di duecento o di mille e più. Chi lo sa. 
Sono sempre nel dubbio, ma questo dubbio mi piace, mi ci crogiolo un casino. 
Sento delle emozioni che erano sopite da tempo, le sento dentro come piccoli fuochi, ed è una sensazione meravigliosa. 
Fiat lux.

mercredi, mars 09, 2016

Una donna

Alfine mi riconquistavo, alfine accettavo nella mia anima il rude impegno di camminar sola, di lottare sola, di trarre alla luce tutto quanto in me giaceva di forte, d'incontaminato, di bello; alfine arrossivo dei miei inutili rimorsi, della mia lunga sofferenza sterile, dell'abbandono in cui avevo lasciato la mia anima, quasi odiandola.
Alfine risentivo il sapore della vita, come a quindici anni.

samedi, mars 05, 2016

Cucù

Ho messo un piedino fuori dal fortino.
Tuona, mi piove in testa, poi spunta il sole.
Le emozioni mi travolgono, le Jimmy Choo mi fanno male ma le adoro.
La mia scarpa preferita è la nudità, per quello fuori dal fortino ci vado scalza, così sento la terra bagnata sotto i piedi, i sassolini, i fili d'erba, tutte le emozioni salgono dai piedi al cuore, e io le voglio vivere tutte.
Senza paura.
Ebbene sì, sto tornando...

vendredi, mars 04, 2016

L'epifania

Adesso mi ricordo perché amo tanto i Peanuts: perché ti accompagnano nella vita, danno voce ai tuoi pensieri e ti fanno realizzare cose che mai crederesti possibili. Eppure ti sono successe.

Quando l'ho letta ho realizzato che in un preciso istante, tempo fa, ricordo benissimo la sensazione come fosse successo due minuti fa, ho pensato una cosa e ne ho detta un'altra. 
L'opposto. 
E' davvero incredibile come l'amore trasformi i pensieri in parole. la strada tra il cervello e la bocca è corta, eppure un pensiero, per altro semplicissimo, ha fatto in tempo a diventare la cosa diametralmente opposta in sì e no lo spaziotempo di 10 centimetri e 2 secondi. 
Ho in testa un pensiero, chiaro, semplice, lineare, e dico l'esatto opposto. 
Non fa una grinza, considerando che probabilmente in quel momento erano sinceramente veri entrambi. 
Quando hai un'epifania prendi di buono quello che ti porta senza farti troppe domande, serenità, tranquillità, felicità a tratti, gioia, lucidità e consapevolezza. 
Io l'ho fatto, ho accolto a braccia aperte ogni bel sentimento che quel lunedì sera mi ha regalato. 
Solo andando a ritroso giorni dopo ho scoperto in che momento l'epifania si era rivelata, e ho capito che è stato proprio lì, guardandoti negli occhi, ascoltando il tuo cuore, stringendomi a te, che ho avuto l'illuminazione. 
Come è vero che per ritrovarsi bisogna perdersi. 

mercredi, mars 02, 2016

Il viaggio

Negando che le piaghe avessero la stessa origine della sua forza.