lundi, juin 27, 2016

La cura

acrofobia - parapendio
nictofobia - mia cuggina mia cuggina mi faceva leggere storie horror poi spegneva la luce 
talassofobia - mi sono iscritta in piscina
decidofobia - ho preso una decisione una notte di giugno del duemilacinque
belonefobia - ho fatto le analisi per l'idoneità a diventare donatrice di sangue. oggi.

jeudi, juin 23, 2016

Spacciatore di vento

Mi sono lasciata trasportare dal vento.
Questo fine settimana c'è stato un clima strano a Parma, per Parma.
Completamente instabile. in certi momenti mi sembrava di essere tornata in Bretagna, mi sentivo sotto il cielo di Rennes, ed era una sensazione bellissima, che sentivo dai capelli fino alle piante dei piedi.
Prossemica.
Sono dipendente dalle emozioni.
E come ogni dipendenza che si rispetti, adesso che il vento è passato, io ne voglio ancora.
ancora un po'.

lundi, juin 13, 2016

Le aperture del cuore _ volano mucche, case, alberi e ciliegie

Ho aperto il cuore oggi a yoga, in modo molto doloroso devo dire. Ho uno stiramento, e ho imparato a non usare scuse. Tipo, questa cosa non riesco a farla perché ho un problema al ginocchio, questa non la posso fare perché ho la spalla bloccata, questa non riesco perché ho la pressione bassa, ho il dito che svirgola, il gomito che mi fa contatto col ginocchio, una bruschetta in un occhio, antani. 
Nonostante io predichi assai bene l'amore,la compassione, l'accettazione e la gentilezza verso se stessi, è una delle cose in cui sono assai altrettanto brava a predicare bene e razzolare male. 
Malissimo.
Malerrimo. 
Infatti oggi, mentre praticavo al 20% delle mie possibilità, che sono più o meno il 70% scarso delle possibilità delle altre persone, ci rimanevo male, ero arrabbiata e delusa, non mi stavo accettando, né perdonando, né tantomeno volendo bene. Ero proprio un po' incarognita, diciamolo. 
Poi è arrivato il mio maestro, mi ha preso per le braccia, mi ha guardato negli occhi e mi ha tranquillizzata. Mi ha detto quello che di solito io dico agli altri. 
Ascoltati, non sforzarti, perdonati, accettati. 
Non ho fatto il ponte, ma ho aperto il cuore come potevo. 
E ho pianto. 
Piangere è catartico, come la pioggia. 
Lo stiramento che ho è uno stiramento del cuore, e la risposta è sempre la stessa. 
Respira.
Sono nell'occhio del ciclone: tutto quello che vola intorno a me non cadrà sistemandosi con la stessa disposizione di prima dell'uragano. Non ho paura, osservo il vortice con curiosità, e con curiosità aspetto la nuova disposizione dei pezzi che danzano in questo vento impazzito.

mardi, juin 07, 2016

Le vent nous portera

Odiavo il vento da piccola.
Da adolescente soprattutto.
Mi scompigliava i capelli, e non mi faceva respirare come volevo. Non avevo controllo sul vento, e non avevo più controllo su me stessa. Capelli, vestiti, parole, pensieri, emozioni, respiri, si mischiava tutto e non distinguevo più me stessa dal mondo circostante. Non mi sono mai chiesta perché odiassi il vento; riesco a capirlo solo ora che il vento è entrato a far parte di me.
La mia Bretagna mi ha cambiata. Il suo vento mi è entrato dentro, e da allora non se ne è più andato.
Sento il vento che mi scorre nelle vene, i capelli fluttuano, e il mio cuore insieme a loro.
Il vento mi attraversa, come un respiro profondo, e io apro le braccia e mi lascio trasportare.
Il mio viaggio è ora.