dimanche, décembre 23, 2007

I wish you all a...very Mary Christmas!

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Se le nostre carriere lavorative dovessero non andare come vorremmo...avremmo sempre una possibilità di essere prese a lavorare con Babbo Natale (o FRAtale anche, perchè no).
Siamo degli elfi magistrali, giudicate voi stessi!

mercredi, décembre 19, 2007

Se non è Babbo Natale...è Babbo FRAtale!

Evento eccezionale! Parma verrà da oggi ricordata in tutto il mondo come la città in cui Babbo FRAtale (questa te la rubo I, è troppo bella! ma poi ti pago i diritti in alcool) ha deciso di atterrare, aspettato a terra dalle sue fedeli renne Pila e Mavi, che lo hanno reso riconoscibile a tutto il mondo.

Sgomenti, i presenti hanno voluto immortalare la scena, sperando di poterla vendere a caro prezzo al miglior offerente su piazza.

Segue documentazione fotografica dell'eccezionale apparizione.

dimanche, décembre 16, 2007

Come mangiare un mandarino può diventare un felice momento di aggregazione a tavola. con finale a sorpresa!

Prendere un mandarino, incidere la buccia seguendo la linea immaginaria dell'equatore stando attenti a non tagliare il mandarino stesso; con le dita separare pian piano la buccia dal frutto, poi staccare le due metà -intatte!- cercando di lasciare i filamenti interni attaccati ad una delle due semi-sfere, come a formare uno "stoppino".
Una volta effettuata questa difficilissima operazione chirurgica, prendersi una piccola pausa, rilassarsi e mangiare il mandarino in questione (da qui l'importanza di non smaciullare il frutto).
Una volta ristabilitisi, riempire la metà del mandarino di olio d'oliva, lasciando fuori qualche millimetro di stoppino e incidere l'altra semi-sfera nella parte centrale per lasciare uno sfiato, dando sfogo al proprio estro artistico.
Dulcis in fundo, accendere lo stoppino...e spegnere le luci.
(un grazie mai abbastanza grande a I, per avermi illuminato la cena di compleanno. I, il mandarino dritto...l'ho fatto io!)

vendredi, décembre 14, 2007

quelle journée! che giornata! what a day!

Le coincidenze non esistono, ci sono delle cose scritte nelle stelle.
E la giornata lavorativa di oggi ne è la prova: si apre una ricerca per un lavoro per il periodo natalizio, bisogna trovare un paio di persone che inizino già la settimana prossima, quindi cercarle, trovarle, mandarle a colloquio, aspettare il responso, richiamarle e farle venire a firmare il contratto. tutto d'un fiato.
Stamattina stessa viene un ragazzo, D, che desta l'attenzione di M, e lei pensa di proporlo per questo lavoro; io dal canto mio ho R, il mio favorito da quando lo conosco, e penso di poporre anche lui, tra gli altri, cinque o sei persone in tutto.
A metà pomeriggio arriva LA telefonata.
ne hanno presi due. chi?
loro due, loro due, loro due!
Io corro da M e la abbraccio, la vita è strana, è bella! e noi siamo sicure che sia il destino a farci ritrovare tutti e quattro a fine giornata.
avevamo parlato, io e M, giusto nei giorni prima delle "coincidenze" della vita, di quando per esempio impari un termine nuovo (come "fare melina") che non hai mai mai mai sentito in tutta la tua vita, e poi il giorno dopo -il giorno dopo nell'arco di una vita!- lo trovi in un libro che leggi in treno.
C'è qualcosa scritto nelle stelle.

jeudi, décembre 13, 2007

Santa Lucia

Santa Lucia è arrivata questa notte, ma deve essersi offesa perchè ieri sera, a causa di una fortissima emicrania, sono andata a letto alle 19e30 senza lasciarle acqua nè vino, non un biscotto e nemmeno una misera carotina per il suo mulo.
perciò la sua tremenda vendetta è stata venire da me e lasciare sulla mia scrivania dei regali per i miei genitori e addirittura per i miei nonni. niente per me che sono stata tanto brava quest'anno, se non un happy hippo, che mi sono mangiata di corsissima prima che qualcuno me lo portasse via.
Avevo 10 anni stamattina quando mi sono svegliata, ero ancora assonnata e intorpidita dal mal di testa ma ero felice, perchè io adoro Santa Lucia.
Quando ero più piccina mi svegliavo presto presto, stanca dalle ore piccole che avevo fatto nel proposito "stanotte faccio finta di dormire e invece sto sveglia. stanotte non mi scappi. stanotte ti vedo", cercavo i regali con lo sguardo mentre mi precipitavo fuori dal letto e poi con i pacchetti in mano correvo in camera dei miei, saltavo sul loro letto e li svegliavo a suon di salti e urletti.
poi facevamo colazione, noi tre insieme, si respirava felicità.

Da otto anni a questa parte Santa Lucia è anche un anniversario per me, per noi.
E ed io, alle 15 e poco più del 13 dicembre 1999 stavamo incrociando il nostro sguardo per la prima volta, nell'aula Magna di b.go Carissimi. mi ricordo ancora come eravamo vestite.
quest'anno, per la prima volta, il giorno del nostro anniversario siamo al lavoro tutte e due. ma quando eravamo ancora entrambe studentesse, il 13 dicembre ci trovavamo a casa mia, e facevamo merenda insieme. io le facevo trovare il tavolo imbandito, tazze e cucchiaini, ogni leccornia, cioccolatosa e non, che si poteva immaginare sul tavolo: caffè, latte, e succhi di frutta. e l'immancabile regalino di fianco alla sua tazza.
e nel mio pacchettino, come d'abitudine, un chupa chups. rigorosamente alla fragola.
Sweet memories.

Dulcis in fundo, Santa Lucia era, a casa mia -quella vecchia e senza gatti-, il giorno della preparazione dell'albero di Natale, e a me piaceva tantissimissimo fare l'albero.
era il mio momento.
sceglievo con estrema cura dove mettere ogni singola palla, poi mi facevo due passi indietro, guardavo l'insieme con occhio criticissimo, mi riavvicinavo e cambiavo qualcosa. ovviamente niente di percettibile a occhio nudo, ma io uscivo più entusiasta e soddisfatta da ogni microscopico cambiamento; sono sempre stata un'esteta, da brava bilancia.
E ora invece niente albero, sigh sigh, sob sob. il primo anno di casa nuova era stato fatto e nel giro di pochissimo era caduto giù. uno dei miei leggiadri gatti ci si era arrampicato agognando la cima...e ne ha segnato la fine.
per sempre?

lundi, décembre 10, 2007

La rana e lo scorpione_vorrei un mondo senza chiavi

Meno lavoro per tutti, più lavoro per tutti. quindi più vita per tutti.
sembra un'equazione matematica piuttosto elementare, eppure nemmeno io ci avevo pensato prima del commento di F al mio post del lavoro che nobilita entrambi i sessi.
e il mio non-pensiero è la forma più eclatante della forma mentis inculcataci dalla di oggi società: lavorare-lavorare-lavorare. guadagnare-guadagnare-guadagnare.

e vivere? dove? dove c'è lavoro. come? con il lavoro. quando? ecco, appunto, quando?

in realtà dietro questa equazione che mi ha sconvolto il pomeriggio e della quale sicuramente parlerò con tutti nelle prossime ore/giornate/settimane, c'è un mondo. come mi piace dire che dietro ogni piccola cosa c'è un mondo...
ero piccola quando il desiderio di una bimba in chiesa mi ha fatto sobbalzare dalla panca in legno:
"vorrei un mondo senza chiavi".
bisognerebbe scardinare la società e le sue basi per avere un mondo senza chiavi, la natura umana in sè non lo permette.
la natura umana riporta alla favoletta della rana e lo scorpione.
Lo scorpione doveva attraversare il fiume; così non sapendo nuotare, chiese aiuto alla rana: "Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull'altra sponda."
La rana rispose: "Fossi matta! Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!!!" "Per quale motivo dovrei farlo?" incalzò lo scorpione "Se ti pungo tu muori e io annego!"
La rana stette un attimo a pensare, e convintasi della sensatezza dell'obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua.
A metà del tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena, e capì di essere stata punta dallo scorpione. Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese all'insano ospite il perché del folle gesto.
"Perché sono uno scorpione…" rispose lui, "...è la mia natura".

dimanche, décembre 09, 2007

Il lavoro nobilita l'uomo (e la donna)

Sono sprofondata nella poltrona di casetta, con indosso il maglione ancora intriso dei profumi di San Giusto e della casa di M e G, dove sono stata negli ultimi due giorni.
lì nella piola con le lasagne contate per i commensali e il Novello a gogo nella gola e sui miei jeans, lì con M che dorme appisolata sulla mia spalla, lì a pranzo (quasi) tutti insieme a mangiare tutto e di tutto di più con gusto e con il sorriso sulle labbra e nel cuore, lì a fare colazione con cioccolata e panna fatte in casa, e sono sempre le più buone del mondo conosciuto, lì a cercare di rientrare nei jeans usciti tiepidi dall'asciugatrice, lì a chiacchierare di libri, tradizioni e dialetti, un po' più in là a Biella alla fabbrica della Menabrea con una birra ambrata, carne alla griglia e una bellissima compagnia.
e il ritorno in treno, con cambio a Milano e un libro a farmi compagnia, che dura giusto giusto il tempo del viaggio. e finisce splatter, un po'.

e al ritorno mi aspetta C.
e voglio rifare la modella quando vedo le foto che mi fa, le smorfie, le ombre, i colori, i sorrisi, i broncetti.
bref, c'est moi.
è che stare là a San Giusto mi mancava, ma ora ho fatto scorta, ho riempito la cambusa per un po', di odori ed affetti. ma sarei rimasta ancora qualche giorno a raccogliere provviste, se mi avessero tenuta (e l'avrebbero fatto, lo so. chi, in fondo in fondo, vorrebbe davvero liberarsi di me?!) e se non dovessi tornare al lavoro domani. perchè lavoro!
un lavoro vero, con orari veri, colleghi -fantastici- e tutto ciò che ne consegue, anche lo scarsissimo tempo che ritaglio per lo studio.
qualche sera fa ho fatto riderissimo C, la mia zietta adorata, perchè parlando di questa nuova cosa ho detto che ne ero felicissima per una serie di ragioni, tra le quali..."mi metto alla prova, vedo anche se sono in grado di lavorare seriamente con continuità e con gli orari di ufficio veri e propri, e per ben di più di periodi lavorativi brevi come una settimana qua e un'altra là. in poche parole, costanza, quella che a me è sempre mancata".
C scoppia a ridere e io mi chiedo perchè?, mi sembrava un discorso pure parecchio mpegnato!
e la domanda sorge spontanea a G (e lecita, dico io a posteriori): "e se ti fossi resa conto che non sei in grado di reggere un ritmo di otto ore di ufficio giornaliere?!"
la risposta mi esce altrettanto spontaneamente: "mi sarei data con più impegno alla caccia al marito?!"
e si ride tutte insieme tra un tagliolino al tartufo bianco e una lieta novella.
State tranquilli, reggo il ritmo del lavoro, è ufficiale.

dimanche, décembre 02, 2007

Grazie

Grazie a GG, grazie innanzitutto per il tuo splendido blog, che mi porta in tanti angoli di mondo, con luci e colori che fanno emozionare.
e grazie per le bellissime parole che hai speso per me, e per il mio piccolo e ingarbugliato pezzettino di mondo...ma grazie soprattutto per aver capito, "sentito" la vera essenza di questo crazy corner, il mio amore per un contatto genuino con il mondo. i piedi nudi, sulla terra, nuda.
e chissà a Bedonia quante volte i nostri sguardi si sono incrociati...queste connessioni, tra piccoli angoli di vita reale e internetica mi fanno impazzire...è splendido vedersi, conoscersi, scoprirsi, ritrovarsi. uau.