mercredi, février 06, 2008

Il mistero della brioche con la fragola

Ieri sera mamma mi ha abbracciato, "come sei dimagrita" mi ha detto, con la voce preoccupata delle mamme se le figlie non mangiano. mi sono assottigliata, i pantaloni che di solito mi stanno stretti (quelli di cui, per intenderci, ognuna di noi ha un paio a casa che viene usato come metro), stamattina mi stavano addirittura larghi in vita. in pausa pranzo avevo un appuntamento, per cui salta bobby, in lessico familiare. ma è venuta a bussare alla mia vetrata L con ottime nuove e un paniere di sorrisi e speranze, così ci siamo prese un caffè. ho intravisto nel cesto delle brioche una su tutte, posso quasi dire con certezza che mi stava chiamando, lei aveva scelto me, come sempre succede con i micetti. l'ho insacchettata pensando che forse se avessi avuto fame e voglia di mangiare lo avrei fatto strada facendo, mentre zompettavo al mio appuntamento.
Mangiavo anche prima, non è che ero a dieta-perchè-volevo-fare-la-modella (chiedo venia per la citazione...), mangiavo sempre e comunque, ma avevo un po' perso il gusto vero del cibo.
Insomma, bref, sulla strada ho scartato la pasta, il sole faceva brillare sia la crema pasticcera nel mezzo che la mezza fragolona poggita sopra di essa...profumava di buono...le ho dato un morso e...felicità allo stato puro. sembra assurdo? a me è sembrato assurdo: stavo mangiando la felicità.

dimanche, février 03, 2008

La chimera

"Platonico, ovvero: di intensità assoluta.
Molto più forte di un rapporto carnale. Un amplesso invisibile che coinvolge ogni nostra molecola, anche se i corpi non si toccano, e di più per questo."
quando ho letto queste parole nella posta di barbara alberti, non volevo credere che qualcun'altro fosse stato più bravo di me nell'esprimere esattamente quello che penso sull'amore platonico.
credo di essere molto brava con le parole, e mi vanto con me stessa di riuscire ad esprimere sempre -o quasi- perfettamente quello che mi passa per la testa, come se lo dipingessi sulla tela e ammirassi alla fine la perfetta armonia dei colori, chiaroscuri, contorni, masse. guardo la mia opera e mi dico che è proprio lei, l'immagine che avevo davanti agli occhi. ma una cosa devo riconoscere: non ho il dono della sintesi. sono prolissa, e barocca a volte. ma soprattutto prolissa, sono prolissa da morire. e trovare questa frase, sintetica e intensa...mi ha lasciata di sale. il dono della sintesi esiste, è la mia chimera.

jeudi, janvier 24, 2008

la felicità in grani

L'altro giorno in pausa pranzo, tornando al lavoro, mi è successa una cosa straordinaria.
piccola piccola.
Stavo camminando al mio solito passo -sostenuto, per chi non mi conosce- e ad un tratto mi sembra di vedere una macchiolina nera piccina picciò muoversi sull'asfalto.
non ho voluto ignorarla, anche se è stata davvero solo una microscopica sensazione...così mi sono fermata, mi sono chinata a terra, avvicinandomi alla piccola macchiolina agitata, scoprendo che era una bestiolina a pancia in su. bloccata a gambe all'aria, che non riusciva più a mettersi dritta e dimenava le sue tante zampettine veloce veloce.
Ho allungato una manina, ho poggiato un ditino leggero leggero sulle sue zampette e ho rimesso la bestiola dritta, scoprendo che era rossa e bella, di un rosso vivo, che al sole brillava!
che meraviglia godere delle piccolezze della vita...sono felice.

mercredi, janvier 16, 2008

La vincitricediconcorsifotografici rientra in patria...e si conferma!

Le stagioni dei parchi_sessione autunnale.
A settembre, al mio ritorno da Rennes, A si presenta a casa mia con un volantino e mi dice tutto serio "adesso che hai vinto un concorso in Francia, devi vincere anche qua in Italia. partecipa a questo, sono sicuro che vinci".
Io, non foss'altro che per non disubbidirgli, faccio qualche foto allo scadere dell'autunno e del termine del concorso, e mi iscrivo.
E vinco! il primo premio!
Ieri la mia foto era sulla Gazzetta insieme alle altre 24 foto più belle, e stamattina sono stata alla sede della gazzetta a ritirare il preziosissimo premio...una bicicletta elettrica! spassosissimo -e a tratti davvero imbarazzante- il tutto: la premiazione, l'intervista per Tv Parma e la foto di gruppo con me davanti a tutti, a cavalcioni del mio nuovo bolide!!
Domani mi potrete vedere in questa spassosissima veste sempre sulla gazzetta, e stasera credo già su tv parma...non morite dal ridere, per favore.

vendredi, janvier 04, 2008

Capodanno last-minute

Una gran quantità di persone malate, tra cui io, ovviamente. ma G e L mi vogliono lo stesso, anche con la febbre, anche malandata, anche con la voce non proprio squillante...in effetti, forse è proprio per questo che mi vogliono. E io mi porto A, che ha già passato con me/noi la Vigilia e Natale, e allora perchè no. alle 18 chiamo F, anche lei malaticcia e con le idee poco chiare rispetto alla serata, e la invito a venire con noi...1,2,3, sì.
Serata bellissima, cena squisita, tradizione e un "pizzico" di creatività al peperoncino, un toccasana per la mia gola (infatti dall'1 sono completamente afona, vittima di una fulminante laringite acuta...), brindisi, chiacchiere e foto.
Quindi grazie, agli ospiti e agli ospiti (si chiamano ospiti sia gli invitati che gli ospitanti)! e anzi, scusate se per colpa della mia mala sanità non ce ne siamo andati a fare festa grossa al f.o. insieme a mezza città...ma abbiamo un anno intero per rimediare!

mardi, janvier 01, 2008

dimanche, décembre 23, 2007

I wish you all a...very Mary Christmas!

http://www.elfyourself.com/?id=1704253630
http://www.elfyourself.com/?id=1667377731

Se le nostre carriere lavorative dovessero non andare come vorremmo...avremmo sempre una possibilità di essere prese a lavorare con Babbo Natale (o FRAtale anche, perchè no).
Siamo degli elfi magistrali, giudicate voi stessi!

mercredi, décembre 19, 2007

Se non è Babbo Natale...è Babbo FRAtale!

Evento eccezionale! Parma verrà da oggi ricordata in tutto il mondo come la città in cui Babbo FRAtale (questa te la rubo I, è troppo bella! ma poi ti pago i diritti in alcool) ha deciso di atterrare, aspettato a terra dalle sue fedeli renne Pila e Mavi, che lo hanno reso riconoscibile a tutto il mondo.

Sgomenti, i presenti hanno voluto immortalare la scena, sperando di poterla vendere a caro prezzo al miglior offerente su piazza.

Segue documentazione fotografica dell'eccezionale apparizione.

dimanche, décembre 16, 2007

Come mangiare un mandarino può diventare un felice momento di aggregazione a tavola. con finale a sorpresa!

Prendere un mandarino, incidere la buccia seguendo la linea immaginaria dell'equatore stando attenti a non tagliare il mandarino stesso; con le dita separare pian piano la buccia dal frutto, poi staccare le due metà -intatte!- cercando di lasciare i filamenti interni attaccati ad una delle due semi-sfere, come a formare uno "stoppino".
Una volta effettuata questa difficilissima operazione chirurgica, prendersi una piccola pausa, rilassarsi e mangiare il mandarino in questione (da qui l'importanza di non smaciullare il frutto).
Una volta ristabilitisi, riempire la metà del mandarino di olio d'oliva, lasciando fuori qualche millimetro di stoppino e incidere l'altra semi-sfera nella parte centrale per lasciare uno sfiato, dando sfogo al proprio estro artistico.
Dulcis in fundo, accendere lo stoppino...e spegnere le luci.
(un grazie mai abbastanza grande a I, per avermi illuminato la cena di compleanno. I, il mandarino dritto...l'ho fatto io!)

vendredi, décembre 14, 2007

quelle journée! che giornata! what a day!

Le coincidenze non esistono, ci sono delle cose scritte nelle stelle.
E la giornata lavorativa di oggi ne è la prova: si apre una ricerca per un lavoro per il periodo natalizio, bisogna trovare un paio di persone che inizino già la settimana prossima, quindi cercarle, trovarle, mandarle a colloquio, aspettare il responso, richiamarle e farle venire a firmare il contratto. tutto d'un fiato.
Stamattina stessa viene un ragazzo, D, che desta l'attenzione di M, e lei pensa di proporlo per questo lavoro; io dal canto mio ho R, il mio favorito da quando lo conosco, e penso di poporre anche lui, tra gli altri, cinque o sei persone in tutto.
A metà pomeriggio arriva LA telefonata.
ne hanno presi due. chi?
loro due, loro due, loro due!
Io corro da M e la abbraccio, la vita è strana, è bella! e noi siamo sicure che sia il destino a farci ritrovare tutti e quattro a fine giornata.
avevamo parlato, io e M, giusto nei giorni prima delle "coincidenze" della vita, di quando per esempio impari un termine nuovo (come "fare melina") che non hai mai mai mai sentito in tutta la tua vita, e poi il giorno dopo -il giorno dopo nell'arco di una vita!- lo trovi in un libro che leggi in treno.
C'è qualcosa scritto nelle stelle.

jeudi, décembre 13, 2007

Santa Lucia

Santa Lucia è arrivata questa notte, ma deve essersi offesa perchè ieri sera, a causa di una fortissima emicrania, sono andata a letto alle 19e30 senza lasciarle acqua nè vino, non un biscotto e nemmeno una misera carotina per il suo mulo.
perciò la sua tremenda vendetta è stata venire da me e lasciare sulla mia scrivania dei regali per i miei genitori e addirittura per i miei nonni. niente per me che sono stata tanto brava quest'anno, se non un happy hippo, che mi sono mangiata di corsissima prima che qualcuno me lo portasse via.
Avevo 10 anni stamattina quando mi sono svegliata, ero ancora assonnata e intorpidita dal mal di testa ma ero felice, perchè io adoro Santa Lucia.
Quando ero più piccina mi svegliavo presto presto, stanca dalle ore piccole che avevo fatto nel proposito "stanotte faccio finta di dormire e invece sto sveglia. stanotte non mi scappi. stanotte ti vedo", cercavo i regali con lo sguardo mentre mi precipitavo fuori dal letto e poi con i pacchetti in mano correvo in camera dei miei, saltavo sul loro letto e li svegliavo a suon di salti e urletti.
poi facevamo colazione, noi tre insieme, si respirava felicità.

Da otto anni a questa parte Santa Lucia è anche un anniversario per me, per noi.
E ed io, alle 15 e poco più del 13 dicembre 1999 stavamo incrociando il nostro sguardo per la prima volta, nell'aula Magna di b.go Carissimi. mi ricordo ancora come eravamo vestite.
quest'anno, per la prima volta, il giorno del nostro anniversario siamo al lavoro tutte e due. ma quando eravamo ancora entrambe studentesse, il 13 dicembre ci trovavamo a casa mia, e facevamo merenda insieme. io le facevo trovare il tavolo imbandito, tazze e cucchiaini, ogni leccornia, cioccolatosa e non, che si poteva immaginare sul tavolo: caffè, latte, e succhi di frutta. e l'immancabile regalino di fianco alla sua tazza.
e nel mio pacchettino, come d'abitudine, un chupa chups. rigorosamente alla fragola.
Sweet memories.

Dulcis in fundo, Santa Lucia era, a casa mia -quella vecchia e senza gatti-, il giorno della preparazione dell'albero di Natale, e a me piaceva tantissimissimo fare l'albero.
era il mio momento.
sceglievo con estrema cura dove mettere ogni singola palla, poi mi facevo due passi indietro, guardavo l'insieme con occhio criticissimo, mi riavvicinavo e cambiavo qualcosa. ovviamente niente di percettibile a occhio nudo, ma io uscivo più entusiasta e soddisfatta da ogni microscopico cambiamento; sono sempre stata un'esteta, da brava bilancia.
E ora invece niente albero, sigh sigh, sob sob. il primo anno di casa nuova era stato fatto e nel giro di pochissimo era caduto giù. uno dei miei leggiadri gatti ci si era arrampicato agognando la cima...e ne ha segnato la fine.
per sempre?

lundi, décembre 10, 2007

La rana e lo scorpione_vorrei un mondo senza chiavi

Meno lavoro per tutti, più lavoro per tutti. quindi più vita per tutti.
sembra un'equazione matematica piuttosto elementare, eppure nemmeno io ci avevo pensato prima del commento di F al mio post del lavoro che nobilita entrambi i sessi.
e il mio non-pensiero è la forma più eclatante della forma mentis inculcataci dalla di oggi società: lavorare-lavorare-lavorare. guadagnare-guadagnare-guadagnare.

e vivere? dove? dove c'è lavoro. come? con il lavoro. quando? ecco, appunto, quando?

in realtà dietro questa equazione che mi ha sconvolto il pomeriggio e della quale sicuramente parlerò con tutti nelle prossime ore/giornate/settimane, c'è un mondo. come mi piace dire che dietro ogni piccola cosa c'è un mondo...
ero piccola quando il desiderio di una bimba in chiesa mi ha fatto sobbalzare dalla panca in legno:
"vorrei un mondo senza chiavi".
bisognerebbe scardinare la società e le sue basi per avere un mondo senza chiavi, la natura umana in sè non lo permette.
la natura umana riporta alla favoletta della rana e lo scorpione.
Lo scorpione doveva attraversare il fiume; così non sapendo nuotare, chiese aiuto alla rana: "Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull'altra sponda."
La rana rispose: "Fossi matta! Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!!!" "Per quale motivo dovrei farlo?" incalzò lo scorpione "Se ti pungo tu muori e io annego!"
La rana stette un attimo a pensare, e convintasi della sensatezza dell'obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua.
A metà del tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena, e capì di essere stata punta dallo scorpione. Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese all'insano ospite il perché del folle gesto.
"Perché sono uno scorpione…" rispose lui, "...è la mia natura".

dimanche, décembre 09, 2007

Il lavoro nobilita l'uomo (e la donna)

Sono sprofondata nella poltrona di casetta, con indosso il maglione ancora intriso dei profumi di San Giusto e della casa di M e G, dove sono stata negli ultimi due giorni.
lì nella piola con le lasagne contate per i commensali e il Novello a gogo nella gola e sui miei jeans, lì con M che dorme appisolata sulla mia spalla, lì a pranzo (quasi) tutti insieme a mangiare tutto e di tutto di più con gusto e con il sorriso sulle labbra e nel cuore, lì a fare colazione con cioccolata e panna fatte in casa, e sono sempre le più buone del mondo conosciuto, lì a cercare di rientrare nei jeans usciti tiepidi dall'asciugatrice, lì a chiacchierare di libri, tradizioni e dialetti, un po' più in là a Biella alla fabbrica della Menabrea con una birra ambrata, carne alla griglia e una bellissima compagnia.
e il ritorno in treno, con cambio a Milano e un libro a farmi compagnia, che dura giusto giusto il tempo del viaggio. e finisce splatter, un po'.

e al ritorno mi aspetta C.
e voglio rifare la modella quando vedo le foto che mi fa, le smorfie, le ombre, i colori, i sorrisi, i broncetti.
bref, c'est moi.
è che stare là a San Giusto mi mancava, ma ora ho fatto scorta, ho riempito la cambusa per un po', di odori ed affetti. ma sarei rimasta ancora qualche giorno a raccogliere provviste, se mi avessero tenuta (e l'avrebbero fatto, lo so. chi, in fondo in fondo, vorrebbe davvero liberarsi di me?!) e se non dovessi tornare al lavoro domani. perchè lavoro!
un lavoro vero, con orari veri, colleghi -fantastici- e tutto ciò che ne consegue, anche lo scarsissimo tempo che ritaglio per lo studio.
qualche sera fa ho fatto riderissimo C, la mia zietta adorata, perchè parlando di questa nuova cosa ho detto che ne ero felicissima per una serie di ragioni, tra le quali..."mi metto alla prova, vedo anche se sono in grado di lavorare seriamente con continuità e con gli orari di ufficio veri e propri, e per ben di più di periodi lavorativi brevi come una settimana qua e un'altra là. in poche parole, costanza, quella che a me è sempre mancata".
C scoppia a ridere e io mi chiedo perchè?, mi sembrava un discorso pure parecchio mpegnato!
e la domanda sorge spontanea a G (e lecita, dico io a posteriori): "e se ti fossi resa conto che non sei in grado di reggere un ritmo di otto ore di ufficio giornaliere?!"
la risposta mi esce altrettanto spontaneamente: "mi sarei data con più impegno alla caccia al marito?!"
e si ride tutte insieme tra un tagliolino al tartufo bianco e una lieta novella.
State tranquilli, reggo il ritmo del lavoro, è ufficiale.

dimanche, décembre 02, 2007

Grazie

Grazie a GG, grazie innanzitutto per il tuo splendido blog, che mi porta in tanti angoli di mondo, con luci e colori che fanno emozionare.
e grazie per le bellissime parole che hai speso per me, e per il mio piccolo e ingarbugliato pezzettino di mondo...ma grazie soprattutto per aver capito, "sentito" la vera essenza di questo crazy corner, il mio amore per un contatto genuino con il mondo. i piedi nudi, sulla terra, nuda.
e chissà a Bedonia quante volte i nostri sguardi si sono incrociati...queste connessioni, tra piccoli angoli di vita reale e internetica mi fanno impazzire...è splendido vedersi, conoscersi, scoprirsi, ritrovarsi. uau.

jeudi, novembre 22, 2007

London pride

Tre giorni di sole di fila a Londra sono un evento quasi straordinario,quantomeno in novembre, e noi l'abbiamo vissuto.
inoltre, per caso, in una soleggiata giornata fortunata, abbiamo visto:
- il cambio della guardia
- gli scoiattoli a Hyde Park
- il Tower Bridge aprirsi per far passare una nave dei pirati
tower bridge. io se potessi ci vivrei dentro. io odio l'azzurro -perchè fa pigiama- ma amo il tower bridge, persino il suo azzurrino. e ci ho camminato sopra!
e pensavo mentre camminavo (perchè, incredibile, so fare due cose di una certa portata in una volta!) a quelle persone che lo fanno due, tre, quattro volte al giorno e si scocciano quando si apre perchè perdono cinque minuti al semaforo rosso, e magari mentre aspettano il verde guardano i turisti accalcati ai lati pensando cosa diavolo ci sarà poi di bello in un ponte che si apre 900 volte l'anno e cheppalle che devo andare a casa fa freddo e sono stanco e poi faccio tardi a vedere il musical di Dirty Dancing.
giuro, c'era in programmazione il musical di Dirty Dancing. ogni parola sarebbe superflua.
e sono proprio questi pensieri attribuiti agli aborigeni abitudinari che mi fanno venire voglia ogni tanto di prendere su la macchina fotografica, o anche no, e di andare in giro per la mia città che vivo da una vita e guardarla con gli occhi del turista.
io sono una turista da naso all'insù.
Oxford ci ha viste riabbracciare F, nel suo dipartimento, su un divano in pelle marrone come quello della scuola di seth e ryan e summer e marissa. regressione, lo so, lo so.
che bella sensazione stringerla tra le braccia. e stare insieme, noi tre, una famiglia, anche se manca qualcuno per completare il quadretto.
Durante questi giorni in terra straniera ho scoperto una parte di me che credevo non esistesse:
la me-amante-della-birra.
bevo una birra, non chiara perchè le bionde non mi piacciono ma non troppo scura perchè la guinness sa di caffè e non mi piace e allora mi metto nelle mani del cameriere che è evidentemente un appassionato/intenditore...ed avviene la trasformazione.
ho bevuto la birra (piccola, of course) non per la prima volta, ma per la prima volta...mi è proprio piaciuta! era buona, proprio buona.
era la London Pride.

mercredi, novembre 14, 2007

it ain't easy

Tra poco più di dodici ore sarò su un aereo per Londra.
ed è tutto strano, non mi sembra nemmeno di partire, infatti invece di fare la valigia sto qui a scrivere. non so cosa mettere in valigia, fuori fa freddo, chissà in Inghilterra poi, e io ho in mente solo il sole e la brezza estiva, nulla più.
è cambiato tutto nel giro di poco, pochissimo, un attimo.
lunedì inizierò uno stage, ho fatto qualche giorno di pratica, mi piace.
non sono "qui ora" come vorrebbe il raja yoga, il mio corpo è qui e la mia mente non lo so, ma di certo non è dove dovrebbe stare, in valigia.
quando sono vittima di forti emicranie mi sembra di essere totalmente dissociata, di vedermi da fuori e di capirmi ancor meno che da dentro. incroyable.
ho mille pensieri, ognuno complicato e ramificato, e vorrei riuscire ad esprimerli tutti in modo chiaro ed esaustivo quantomeno a me stessa, ma il risultato è "word-vomit"...o meglio "thought-vomit" perchè a favellare nemmeno ci provo.
la grande accozzaglia regna questa notte, dentro la valigia come dentro la mia testa.

mercredi, octobre 31, 2007

love is strange

Love, love is strange
Lot of people take it for a game
Once you get it
You'll never wanna quit
After you've had it
You're in an awful fix
Many people
Don't understand
They think loving
Is money in the hand
Your sweet loving
Is better than a kiss
When you leave me
Sweet kisses I miss

L'amore è strano.
e lo sono anche le relazioni. non strane, ma stranissime, assurde anzi.
ho recentemente passato una piacevolissima serata con G, in un posticino molto rustico e accogliente, abbiamo parlato di tante cose -il che è piacevole già di per sè perchè ha una bellissima voce- e anche dei soliti desideri amorosi.
come mi aveva già detto M qualche tempo fa, anche G dice che sono troppo esigente; mi ha ricordato che sembro tanto Chandler quando usciva con tante ragazze e non gli andava bene mai nessuna perchè si fissava su un'inezia, un piccolissimo particolare che lui trovava estremamente fastidioso, che però attirava tutta la sua attenzione, e lo distoglieva dall'entità-persona.
Io per esempio ho un punto debole: le scarpe.
se di un uomo non mi piacciono le scarpe, faccio una fatica enorme a ignorare dove riposa il suo piede e concentrarmi su quello che dice.
non è superficialità. mentre lui parla io sto pensando come avrà fatto a comprarle...quali possono essere i meccanismi mentali che l'hanno portato a comperare -e soprattutto ad indossare- quelle scarpe; perchè quel colore, quella forma, quei lacci, quella cucitura, magari quella marca.
dalle scarpe di una persona si possono capire tantissime cose, bisogna solo saperle leggere.
E, come da una scarpa, anche da una relazione io vorrei tutto subito: bellezza esteriore e funzionalità pratica, tutto questo nella comoda forma di una babbuccia di lana.
ovviamente certe cose si possono ottenere solo con il tempo e con l'utilizzo.
ho centinaia di scarpe e le adoro tutte quante, ma non ho ancora trovato "la" scarpa, quella che vada bene sempre, da calzare in ogni occasione, che mi faccia sentire bella, elegante, comoda e pratica.
la verità è che la mia scarpa preferita è la nudità.

mardi, octobre 30, 2007

voglio fare la modella

Una domenica ottombrina non proprio qualunque, io e C siamo andati a fare un giretto di foto. destinazione: sconosciuta.
sulla strada ci sono venute diverse idee, e si andava concretizzando una gara di trial sulle montagne, quando abbiamo realizzato che era troppo tardi e che c'erano anche buone probabilità che la prima neve avesse interrotto l'evento.
quindi siamo andati al gettonatissimo castello di Torrechiara, ma non dentro il castello, bensì dietro...entrando nel campo di qualcuno -che o non ha notato la nostra presenza o è stato così gentile da non spararci addosso- e mettendoci in posizione strategica.
due cose sono successe:
per la prima volta ho imparato a cosa servono tutti quei numerini verdi e un po' alieni che si vedono dentro l'obiettivo e presto imparerò forse anche a manovrarli a mio piacimento,
e poi è nato un servizietto fotografico improvvisato e spontaneo.
quanto è bello stare dietro all'obiettivo. e quanto è bello stare davanti all'obiettivo...

jeudi, octobre 25, 2007

pollicino

In questo periodo per me particolarmente intenso -sto studiando. suona incredibile, lo so-, non so come mai ma mi ritrovo particolarmente attratta dai piedi, soprattutto dai miei, visto che sono piedi egizi e quindi incarnano l'antico ideale di beltà e perfezione assoluta.
perciò, come spesso accade nei momenti in cui si va "in fissa" per qualcosa, ogni cosa intorno a me sembra convergere verso la mia fissa, e molte cose che mi succedeono intorno sono relazionate ai piedi.
per esempio, mia cugina è appena stata operata all'alluce.
o ancora, i miei parenti per il mio compleanno mi hanno regalato un paio di scarpe rosse e bronzo.
sono splendide, mio zio mi ha domandato "ma le hanno fabbricate apposta per te?" ...nessun complimento avrebbe potuto essere più bello.

ma l'altro giorno ho letto una notizia che mi ha scioccata: alla fine di luglio è stato ritrovato l'alluce del piede destro di una donna di mezza età, ma fatto di pelle e legno; potrebbe essere la protesi più antica del mondo, risalente addirittura al 1000 a.C.
in tutto ciò la cosa più bella è che questo primato spetterebbe agli egizi, perchè il finto dito in questione è stato rinvenuto su una mummia oggi esposta al Museo Egizio del Cairo.
e forse c'è una cosa ancora più bella: un certo Jacky Finch, del Centro di Egittologia Biomedica dell'Università di Manchester, dice che resta ancora da capire se veramente di protesi si tratta, oppure se si tratta di un dito attaccato durante il processo di mummificazione per estetica e ritualità ma senza una funzione vera in vita; per cui il dito finto verrà copiato e impiantato su volontari cui è stato amputato lo stesso dito, e se veramente la presunta protesi risultasse essere stata di una qualche utilità pratica nel camminare, l'esperimento potrebbe aprire la strada alla progettazione di protesi moderne per l'alluce e altre dita.
Finch ribadisce che ci sono buone probabilità che il "ditone" della mummia servisse in realtà in vita alla donna: "non solo il dito finto appare usurato, ma anche ben articolato al piede".
Dalle piramidi alle protesi, una cosa è evidentissima: gli egizi erano davvero avanti a noi, anni luce.
e il mio piedino egizio oggi mi piace ancora di più.

jeudi, octobre 11, 2007

all we need is love

Sono un'inguaribile romantica, una romantica vera, eroina dello Sturm und Drang sentimentalmente disastrata invischiata in tragicissime vicende sentimentali, e amo le storie complicate forse ancora più dei corteggiamenti classici, con fiori, lumi di candela e parole dolci. vabbène, non esageriamo, preferisco le rose. rosse.
credo comunque di aver individuato la causa principale del mio non riuscire ad innamorarmi: sono nata nel secolo sbagliato. semplicemente.
Se fossi nata un paio di secoli fa, avrei avuto innanzitutto la carnagione adatta all'epoca (anche se sarebbe stata ideale per me la Francia illuminista), abiti ampi e preziosi, cappellini sfiziosi, e sicuramente tutto il romanticismo di cui la mia anima ha fame ora.
fiumi di inchiostro sarebbero scorsi tra me e un ipotetico sicuramente lontano e probabilmente sconosciuto corteggiatore (la corrispondenza lontana è l'antenato della chat odierna), lacrime e gelosie si sarebbero consumate, e poi...e poi non ci sarebbe stato lieto fine, perchè lui si sarebbe senza dubbio pugnalato mortalmente al cuore non ricevendo da troppo tempo mie notizie e pensando le peggio cose possibili: tradimento o morte.
Alla fine ovviamente era solo colpa delle poste; certe cose non cambiano mai.
cambiano i tempi, cambiano gli abiti e i costumi, i gusti alimentari e i governi, ma l'amore, nelle sue mille forme, anche se muta aspetto o espressione, resta sempre il motore del mondo. dei mondi, delle età, dei tempi. e delle persone.