lundi, février 22, 2016

Le cinque fasi di elaborazione del lutto

1. Negazione
si rifiuta di credere che stia succedendo davvero, per risparmiarsi una sofferenza oltremisura. Il famoso fortino, le mura, la chiusura che avevo verso il mondo, per paura di soffrire, di soffrire così forte da non permettere che una sola goccia potesse far svuotare tutta la brocca, il cuore pieno di lacrime mai verste, parole non dette, emozioni non vissute.
2. Rabbia
perché? la rabbia io ce l'ho, non verso di lui, non solo. verso di me, per non essere stata capace di reagire. verso di noi, per non essere stati capaci di trovare un modo vero per reagire, per aver lasciato che si rovinasse una cosa preziosa che avevamo. sì, sono arrabbiata.
3. Contrattazione
con me stessa, più che altro. mi viene in mente una parola, che a pennello mi ha detto I ieri sera: resilienza. mi guardo intorno e dico, penso, progetto, alterno momenti di sconforto a momenti di estrema consapevolezza che sia la scelta giusta. Serenità, sguardo al futuro; passo indietro, rabbia, sconforto, delusione.
4. Depressione
non c'è via d'uscita, presa di coscienza della perdita. penso a tutte le cose belle che avevamo e che non possiamo più condividere. prendo coscienza dei miei errori, dei tuoi. Non mi isolo, ma non so cosa penso davvero.
5. Accettazione
sono pronta a voltare pagina. magari tra un po' lo sarò, quando mi sentirò stabile sulle mie gambe.


E' come se avessi tutte le fasi mischiate insieme in un unico cuore, troppo piccolo per poter gestire tutto questo potpourri di roba tutto insieme. Un momento sono lucidissima, il momento dopo voglio scappare, quello dopo ancora voglio affrontare tutto in una volta e fare progetti per il futuro. parliamo, e mi sembra che non abbiamo mai parlato, sono arrabbiata per tutto il tempo che abbiamo buttato via, buttando via non solo il tempo, ma anche l'amore. c'è un motivo, mi continuo a ripetere. c'è un motivo per tutto, c'è un motivo se ho perso te e il mio lavoro in dieci giorni. ci deve essere.
Ci siamo persi di brutto, abbiamo lasciato scivolare via l'amore dalle nostre mani, come sabbia tra le dita. e oggi, nonostante io abbia mille risposte, ogni risposta mi lascia in bocca un amaro tremendo, che un momento si lenisce impacchettandoti la roba, un momento dopo si lenisce al pensiero che ti voglio e ti vorrò sempre bene, e un momento dopo ancora non si lenisce per niente.
E questa vita, fatta di momenti, cosa mi sta dicendo? la solita cosa: l'unica cosa che può lenire il tuo dolore è il tempo. E forse il tempo ti darà anche delle risposte. Adesso non ci capisci niente, ma domani, o tra un mese, o due, ti darà le chiavi di lettura per questo manuale enciclopedico da sei chili che ti sei ritrovata sullo zerbino di casa.

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