spesso l'ignoranza spinge al sapere, e il sapere è come l'appetito, più sai e più ne vuoi sapere. come l'appetito appunto, la fame vien mangiando.
la questione è che ci sono talmente tante cose da sapere, che prima o poi devi mettere dei confini allo scibile immagazzinabile, soprattutto in tema di esami, e il risultato è sempre lo stesso, ti sembra di sapere meno di quando hai iniziato a studiare.
prendiamo quello che sto studiando ora, arte e moda. futuristi, jugendstil, costruttivismo russo, wiener werkstaette e tutti i loro personaggi con le loro idee bizzare e i loro matrimoni. tutti sposati tra di loro, si sono tutti incontrati almeno una volta, viaggiavano più di noi, facevano un sacco di vita mondana e si influenzavano a vicenda. più cose studio, più cose voglio approfondire.
mi piace studiare, peccato che poi me lo dimentichi.
Nuovo titolo, nuova vita. my brand new blog, dopo un anno di erasmus a rennes la mia vita ricomincia da qui. dalle scarpe, una passione ereditata da mia nonna, e dai piedi, il contatto più semplice e genuino per sentire il mondo. e viverlo.
samedi, janvier 31, 2009
vendredi, janvier 30, 2009
a little obsessed by
Stanotte ho sognato che andavo in giro a cercare e provare una marea di scarpe. ballerine nere con dei ricami grigio sporco, ballerine rosse di vernice (queste erano le mie preferite), ballerine con le borchiette, scarpe con tacco alto nere, stivaletti bianchi e neri stile francesina tacco alto, scarpe basse francesine verdine acqua, scarpe con tacco bassino un po' insipidine, stivali...ricordo distintamente un solo negozio, era Pollini, strano perchè io da Pollini non ci ho mai comprato scarpe in vita mia...alla fine, dopo aver girato come una trottola, mi sono svegliata senza avere comprato nulla.
il che rende il sogno decisamente un sogno, perchè io che vado in giro a provare tante scarpe senza comprarne almeno due o tre paia decisamente non sono credibile.
Mi ricordo come fosse ieri la prima notte che ho sognato. da quando sono piccolina ricordo di aver fatto solo incubi, fino a quel giorno. c'era un incubo in particolare poi che mi ha perseguitato per mesi, lo facevo uguale identico tutte le notti, tanto che a sera avevo paura a chiudere gli occhi, cercavo di stare sveglia il più a lungo possibile perchè sapevo cosa mi stava aspettando e non volevo andare dal dentista. che ovviamente un dentista non era...
poi un due di luglio, in una delle mie vacanze cittadine tra il mio soggiorno francese, sono andata a una grigliata, ho respirato a pieni polmoni il profumo del barbecue e mangiato carne, chiacchierato, sentito il caldo delle sere estive sulla pelle...tutte sensazioni che la pioggia bretone aveva lavato via persino dalla mia memoria.
sono tornata a casa felice e mi sono addormentata. al mio risveglio quasi non ci potevo credere...stavo sognando! un sogno vero, bello! non angosciante, niente di allucinato o troppo attinente con la vita reale, ma un sogno vero, fantasia e magia che si prendono per mano e volano in cielo, come danny e sandy sulla macchina dopo la festa di diploma della Rydell.
da quel due di luglio non ho più smesso di sognare.
il che rende il sogno decisamente un sogno, perchè io che vado in giro a provare tante scarpe senza comprarne almeno due o tre paia decisamente non sono credibile.
Mi ricordo come fosse ieri la prima notte che ho sognato. da quando sono piccolina ricordo di aver fatto solo incubi, fino a quel giorno. c'era un incubo in particolare poi che mi ha perseguitato per mesi, lo facevo uguale identico tutte le notti, tanto che a sera avevo paura a chiudere gli occhi, cercavo di stare sveglia il più a lungo possibile perchè sapevo cosa mi stava aspettando e non volevo andare dal dentista. che ovviamente un dentista non era...
poi un due di luglio, in una delle mie vacanze cittadine tra il mio soggiorno francese, sono andata a una grigliata, ho respirato a pieni polmoni il profumo del barbecue e mangiato carne, chiacchierato, sentito il caldo delle sere estive sulla pelle...tutte sensazioni che la pioggia bretone aveva lavato via persino dalla mia memoria.
sono tornata a casa felice e mi sono addormentata. al mio risveglio quasi non ci potevo credere...stavo sognando! un sogno vero, bello! non angosciante, niente di allucinato o troppo attinente con la vita reale, ma un sogno vero, fantasia e magia che si prendono per mano e volano in cielo, come danny e sandy sulla macchina dopo la festa di diploma della Rydell.
da quel due di luglio non ho più smesso di sognare.
vendredi, janvier 23, 2009
il mio (ex) piccolo mondo
si sta sgretolando.
avevo un lavoro, avevo un posto dove pranzare, con la mia cameriera preferita, bella e brava la più bella e brava di tutte, avevo una profumeria, la mia profumeria preferita con la mia profumiera preferita, avevo il mio bello al bar, che pranzava al suo tavolo con le sue colleghe e vestiva elegante molto gagà, avevo le colleghe con cui parlare di altri non-colleghi che come noi pranzavano insieme e che facevano il nostro stesso lavoro.
avevo il mio piccolo mondo lavorativo che funzionava perchè tutti gli ingranaggi si oliavano alla perfezione, alla perfezione incastrandosi tra loro.
ora quel lavoro non l'ho più, la mia barista bella e brava più di tutte se ne è andata, la mia profumiera preferita si è licenziata, l'elegante gagà è stato trasferito fuori città, le mie colleghe non ci sono più e i non-colleghi nemmeno.
queste notizie tutte insieme nell'arco di una manciata di minuti mi hanno spaesata...io me ne sono andata e quel piccolo angolo di mondo in cui mi ero incastrata a pennello portando qualche fiore colorato e più di qualche urletto si è semplicemente frantumato.
è incredibile come un solo minuscolo tassello possa rovinare un intero microcosmo, ed è altrettando incredibile la forza dell'effetto domino, che spezza gli equilibri e crea prima scompiglio poi vuoto.
avevo circa quattordici anni, tutte le mie amiche avevano il fidanzatino (uno o più d'uno spesso e volentieri) e io no, ed ero convintissima che il problema fosse in me, nel senso proprio che pensavo che nessuno mi volesse e che se solo uno mi avesse voluto, potenzialmente sarebbe potuto essere il mio Azzurro Principe. ero seriamente convinta che non ci volesse niente a far funzionare un rapporto di coppia, e che, smussando qualche spigolatura, due persone -qualsiasi- potessero incastrarsi e divertirsi e amarsi. all'ennesima potenza, alla perfezione. di quei risi finti ma felici che si vedono nei film, e di film di quel genere a quattordici anni se ne vede un'enormità.
è incredibile quanto fossi convinta delle cose più strane a quell'età.
avevo un lavoro, avevo un posto dove pranzare, con la mia cameriera preferita, bella e brava la più bella e brava di tutte, avevo una profumeria, la mia profumeria preferita con la mia profumiera preferita, avevo il mio bello al bar, che pranzava al suo tavolo con le sue colleghe e vestiva elegante molto gagà, avevo le colleghe con cui parlare di altri non-colleghi che come noi pranzavano insieme e che facevano il nostro stesso lavoro.
avevo il mio piccolo mondo lavorativo che funzionava perchè tutti gli ingranaggi si oliavano alla perfezione, alla perfezione incastrandosi tra loro.
ora quel lavoro non l'ho più, la mia barista bella e brava più di tutte se ne è andata, la mia profumiera preferita si è licenziata, l'elegante gagà è stato trasferito fuori città, le mie colleghe non ci sono più e i non-colleghi nemmeno.
queste notizie tutte insieme nell'arco di una manciata di minuti mi hanno spaesata...io me ne sono andata e quel piccolo angolo di mondo in cui mi ero incastrata a pennello portando qualche fiore colorato e più di qualche urletto si è semplicemente frantumato.
è incredibile come un solo minuscolo tassello possa rovinare un intero microcosmo, ed è altrettando incredibile la forza dell'effetto domino, che spezza gli equilibri e crea prima scompiglio poi vuoto.
avevo circa quattordici anni, tutte le mie amiche avevano il fidanzatino (uno o più d'uno spesso e volentieri) e io no, ed ero convintissima che il problema fosse in me, nel senso proprio che pensavo che nessuno mi volesse e che se solo uno mi avesse voluto, potenzialmente sarebbe potuto essere il mio Azzurro Principe. ero seriamente convinta che non ci volesse niente a far funzionare un rapporto di coppia, e che, smussando qualche spigolatura, due persone -qualsiasi- potessero incastrarsi e divertirsi e amarsi. all'ennesima potenza, alla perfezione. di quei risi finti ma felici che si vedono nei film, e di film di quel genere a quattordici anni se ne vede un'enormità.
è incredibile quanto fossi convinta delle cose più strane a quell'età.
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