Giorni fa sbiciclettavo in centro con D, voglio uno yogurt, dico.
Uno yogurt gelato della yogurteria del centro, di quelli tipo gigaenormi, con la frutta sotto, poi il gelato, poi la frutta sopra, e la cialda, il croccante, il cioccolato bianco, il miele, le fragole, l'ananas, uno di quelli che solo a guardarli hai la felicità nel cuore e l'estate negli occhi.
Niente, la yogurteria era chiusa.
Che smacco.
Fa niente, dico, c'è Grom in via farini (per inciso, grazie Federico Grom per aver portato al mio palato il caramello al sale - il mio animo francese ti sarà sempre grato per questa stupendezza), andiamo lì. sì, 20 minuti di coda. uff, no, la coda oggi no. Che non vuol dire che vai da grom un giorno che non c'è coda, ma semplicemente che ci vai un giorno che hai voglia di fare la coda.
Insomma, sbicicletta di qua, e sbicicletta di là, annusiamo un po' di primavera e torniamo a casa felici ma senza yogurt né negli occhi né nel cuore.
Stasera vado dal parrucchiere. Toh, il mio parrucchiere è in centro, e sono ben qualche minuto in anticipo!
Allora è fatta, questa volta la yogurteria (tutta la yogurteria!) è mia.
E così sia.
Vado, spavalda, prendo lo yogurt più fruttoso, bello, buono, colorato, gnammissimo che ci sia.
Un trionfo d'estate, a esser parchi.
Mi incammino felicerrima verso la pizza e in via cavour mi ruzzola davanti un cartellino di cartone.
"Vi prego. ho fame. aiuto."
Lo rincorro, lo riprendo, lo porgo al signore che fa l'elemosina davanti a Zara.
Gli chiedo ti piace lo yogurt?
Lui dice, sì.
Allora ti lascio il mio.
E gli allungo la ciotola con l'estate dentro.
Lui mi ringrazia, io gli dico prego, e proseguo per la mia strada.
Dopo qualche passo mi volto, vedo che si risiede, sistema il cartello, e mangia lo yogurt.
La gente mi guarda strano, mi hanno visto mentre gli davo il gelato e chissà cosa pensano - la gente.
Chissene, io sono contenta, a me quello yogurt mi è piaciuto di più così che se lo avessi mangiato io.
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