Love, love is strange
Lot of people take it for a game
Once you get it
You'll never wanna quit
After you've had it
You're in an awful fix
Many people
Don't understand
They think loving
Is money in the hand
Your sweet loving
Is better than a kiss
When you leave me
Sweet kisses I miss
L'amore è strano.
e lo sono anche le relazioni. non strane, ma stranissime, assurde anzi.
ho recentemente passato una piacevolissima serata con G, in un posticino molto rustico e accogliente, abbiamo parlato di tante cose -il che è piacevole già di per sè perchè ha una bellissima voce- e anche dei soliti desideri amorosi.
come mi aveva già detto M qualche tempo fa, anche G dice che sono troppo esigente; mi ha ricordato che sembro tanto Chandler quando usciva con tante ragazze e non gli andava bene mai nessuna perchè si fissava su un'inezia, un piccolissimo particolare che lui trovava estremamente fastidioso, che però attirava tutta la sua attenzione, e lo distoglieva dall'entità-persona.
Io per esempio ho un punto debole: le scarpe.
se di un uomo non mi piacciono le scarpe, faccio una fatica enorme a ignorare dove riposa il suo piede e concentrarmi su quello che dice.
non è superficialità. mentre lui parla io sto pensando come avrà fatto a comprarle...quali possono essere i meccanismi mentali che l'hanno portato a comperare -e soprattutto ad indossare- quelle scarpe; perchè quel colore, quella forma, quei lacci, quella cucitura, magari quella marca.
dalle scarpe di una persona si possono capire tantissime cose, bisogna solo saperle leggere.
E, come da una scarpa, anche da una relazione io vorrei tutto subito: bellezza esteriore e funzionalità pratica, tutto questo nella comoda forma di una babbuccia di lana.
ovviamente certe cose si possono ottenere solo con il tempo e con l'utilizzo.
ho centinaia di scarpe e le adoro tutte quante, ma non ho ancora trovato "la" scarpa, quella che vada bene sempre, da calzare in ogni occasione, che mi faccia sentire bella, elegante, comoda e pratica.
la verità è che la mia scarpa preferita è la nudità.
Nuovo titolo, nuova vita. my brand new blog, dopo un anno di erasmus a rennes la mia vita ricomincia da qui. dalle scarpe, una passione ereditata da mia nonna, e dai piedi, il contatto più semplice e genuino per sentire il mondo. e viverlo.
mercredi, octobre 31, 2007
mardi, octobre 30, 2007
voglio fare la modella
Una domenica ottombrina non proprio qualunque, io e C siamo andati a fare un giretto di foto. destinazione: sconosciuta.
sulla strada ci sono venute diverse idee, e si andava concretizzando una gara di trial sulle montagne, quando abbiamo realizzato che era troppo tardi e che c'erano anche buone probabilità che la prima neve avesse interrotto l'evento.
quindi siamo andati al gettonatissimo castello di Torrechiara, ma non dentro il castello, bensì dietro...entrando nel campo di qualcuno -che o non ha notato la nostra presenza o è stato così gentile da non spararci addosso- e mettendoci in posizione strategica.
due cose sono successe:
per la prima volta ho imparato a cosa servono tutti quei numerini verdi e un po' alieni che si vedono dentro l'obiettivo e presto imparerò forse anche a manovrarli a mio piacimento,
e poi è nato un servizietto fotografico improvvisato e spontaneo.
quanto è bello stare dietro all'obiettivo. e quanto è bello stare davanti all'obiettivo...
sulla strada ci sono venute diverse idee, e si andava concretizzando una gara di trial sulle montagne, quando abbiamo realizzato che era troppo tardi e che c'erano anche buone probabilità che la prima neve avesse interrotto l'evento.
quindi siamo andati al gettonatissimo castello di Torrechiara, ma non dentro il castello, bensì dietro...entrando nel campo di qualcuno -che o non ha notato la nostra presenza o è stato così gentile da non spararci addosso- e mettendoci in posizione strategica.
due cose sono successe:
per la prima volta ho imparato a cosa servono tutti quei numerini verdi e un po' alieni che si vedono dentro l'obiettivo e presto imparerò forse anche a manovrarli a mio piacimento,
e poi è nato un servizietto fotografico improvvisato e spontaneo.
quanto è bello stare dietro all'obiettivo. e quanto è bello stare davanti all'obiettivo...
jeudi, octobre 25, 2007
pollicino
In questo periodo per me particolarmente intenso -sto studiando. suona incredibile, lo so-, non so come mai ma mi ritrovo particolarmente attratta dai piedi, soprattutto dai miei, visto che sono piedi egizi e quindi incarnano l'antico ideale di beltà e perfezione assoluta.
perciò, come spesso accade nei momenti in cui si va "in fissa" per qualcosa, ogni cosa intorno a me sembra convergere verso la mia fissa, e molte cose che mi succedeono intorno sono relazionate ai piedi.
per esempio, mia cugina è appena stata operata all'alluce.
o ancora, i miei parenti per il mio compleanno mi hanno regalato un paio di scarpe rosse e bronzo.
sono splendide, mio zio mi ha domandato "ma le hanno fabbricate apposta per te?" ...nessun complimento avrebbe potuto essere più bello.
ma l'altro giorno ho letto una notizia che mi ha scioccata: alla fine di luglio è stato ritrovato l'alluce del piede destro di una donna di mezza età, ma fatto di pelle e legno; potrebbe essere la protesi più antica del mondo, risalente addirittura al 1000 a.C.
in tutto ciò la cosa più bella è che questo primato spetterebbe agli egizi, perchè il finto dito in questione è stato rinvenuto su una mummia oggi esposta al Museo Egizio del Cairo.
e forse c'è una cosa ancora più bella: un certo Jacky Finch, del Centro di Egittologia Biomedica dell'Università di Manchester, dice che resta ancora da capire se veramente di protesi si tratta, oppure se si tratta di un dito attaccato durante il processo di mummificazione per estetica e ritualità ma senza una funzione vera in vita; per cui il dito finto verrà copiato e impiantato su volontari cui è stato amputato lo stesso dito, e se veramente la presunta protesi risultasse essere stata di una qualche utilità pratica nel camminare, l'esperimento potrebbe aprire la strada alla progettazione di protesi moderne per l'alluce e altre dita.
Finch ribadisce che ci sono buone probabilità che il "ditone" della mummia servisse in realtà in vita alla donna: "non solo il dito finto appare usurato, ma anche ben articolato al piede".
Dalle piramidi alle protesi, una cosa è evidentissima: gli egizi erano davvero avanti a noi, anni luce.
e il mio piedino egizio oggi mi piace ancora di più.
perciò, come spesso accade nei momenti in cui si va "in fissa" per qualcosa, ogni cosa intorno a me sembra convergere verso la mia fissa, e molte cose che mi succedeono intorno sono relazionate ai piedi.
per esempio, mia cugina è appena stata operata all'alluce.
o ancora, i miei parenti per il mio compleanno mi hanno regalato un paio di scarpe rosse e bronzo.
sono splendide, mio zio mi ha domandato "ma le hanno fabbricate apposta per te?" ...nessun complimento avrebbe potuto essere più bello.
ma l'altro giorno ho letto una notizia che mi ha scioccata: alla fine di luglio è stato ritrovato l'alluce del piede destro di una donna di mezza età, ma fatto di pelle e legno; potrebbe essere la protesi più antica del mondo, risalente addirittura al 1000 a.C.
in tutto ciò la cosa più bella è che questo primato spetterebbe agli egizi, perchè il finto dito in questione è stato rinvenuto su una mummia oggi esposta al Museo Egizio del Cairo.
e forse c'è una cosa ancora più bella: un certo Jacky Finch, del Centro di Egittologia Biomedica dell'Università di Manchester, dice che resta ancora da capire se veramente di protesi si tratta, oppure se si tratta di un dito attaccato durante il processo di mummificazione per estetica e ritualità ma senza una funzione vera in vita; per cui il dito finto verrà copiato e impiantato su volontari cui è stato amputato lo stesso dito, e se veramente la presunta protesi risultasse essere stata di una qualche utilità pratica nel camminare, l'esperimento potrebbe aprire la strada alla progettazione di protesi moderne per l'alluce e altre dita.
Finch ribadisce che ci sono buone probabilità che il "ditone" della mummia servisse in realtà in vita alla donna: "non solo il dito finto appare usurato, ma anche ben articolato al piede".
Dalle piramidi alle protesi, una cosa è evidentissima: gli egizi erano davvero avanti a noi, anni luce.
e il mio piedino egizio oggi mi piace ancora di più.
jeudi, octobre 11, 2007
all we need is love
Sono un'inguaribile romantica, una romantica vera, eroina dello Sturm und Drang sentimentalmente disastrata invischiata in tragicissime vicende sentimentali, e amo le storie complicate forse ancora più dei corteggiamenti classici, con fiori, lumi di candela e parole dolci. vabbène, non esageriamo, preferisco le rose. rosse.
credo comunque di aver individuato la causa principale del mio non riuscire ad innamorarmi: sono nata nel secolo sbagliato. semplicemente.
Se fossi nata un paio di secoli fa, avrei avuto innanzitutto la carnagione adatta all'epoca (anche se sarebbe stata ideale per me la Francia illuminista), abiti ampi e preziosi, cappellini sfiziosi, e sicuramente tutto il romanticismo di cui la mia anima ha fame ora.
fiumi di inchiostro sarebbero scorsi tra me e un ipotetico sicuramente lontano e probabilmente sconosciuto corteggiatore (la corrispondenza lontana è l'antenato della chat odierna), lacrime e gelosie si sarebbero consumate, e poi...e poi non ci sarebbe stato lieto fine, perchè lui si sarebbe senza dubbio pugnalato mortalmente al cuore non ricevendo da troppo tempo mie notizie e pensando le peggio cose possibili: tradimento o morte.
Alla fine ovviamente era solo colpa delle poste; certe cose non cambiano mai.
cambiano i tempi, cambiano gli abiti e i costumi, i gusti alimentari e i governi, ma l'amore, nelle sue mille forme, anche se muta aspetto o espressione, resta sempre il motore del mondo. dei mondi, delle età, dei tempi. e delle persone.
credo comunque di aver individuato la causa principale del mio non riuscire ad innamorarmi: sono nata nel secolo sbagliato. semplicemente.
Se fossi nata un paio di secoli fa, avrei avuto innanzitutto la carnagione adatta all'epoca (anche se sarebbe stata ideale per me la Francia illuminista), abiti ampi e preziosi, cappellini sfiziosi, e sicuramente tutto il romanticismo di cui la mia anima ha fame ora.
fiumi di inchiostro sarebbero scorsi tra me e un ipotetico sicuramente lontano e probabilmente sconosciuto corteggiatore (la corrispondenza lontana è l'antenato della chat odierna), lacrime e gelosie si sarebbero consumate, e poi...e poi non ci sarebbe stato lieto fine, perchè lui si sarebbe senza dubbio pugnalato mortalmente al cuore non ricevendo da troppo tempo mie notizie e pensando le peggio cose possibili: tradimento o morte.
Alla fine ovviamente era solo colpa delle poste; certe cose non cambiano mai.
cambiano i tempi, cambiano gli abiti e i costumi, i gusti alimentari e i governi, ma l'amore, nelle sue mille forme, anche se muta aspetto o espressione, resta sempre il motore del mondo. dei mondi, delle età, dei tempi. e delle persone.
Inscription à :
Articles (Atom)