Una volta Mario Soldati ha detto che il
Lambrusco va bevuto in bicchieri grandi,
perchè è un vino allegro, che va giù veloce.
Non come i vini piemontesi, ha detto
Soldati, che son pensierosi. Mario Soldati
era piemontese. Ecco, i vini piemontesi,
come il Barolo, o il Nebiolo, oppure il
Barbaresco, son più buoni; oggettivamente
più buoni, rispetto al Lambrusco. Allora
ho pensato che forse la bontà, forse come la
bellezza, impegna una parte del cervello
più ampia rispetto alla bevuta semplice.
Anche se, di solito, han ragione quelli della
bevuta semplice, che va giù più veloce, e
non ci pensi troppo. Pero' poi Calvino ha
scritto che c'è una leggerezza della
pesantezza, e una pesantezza della
leggerezza. E allora non è più semplice
capire qualcosa, se non che avevano ragione
tutti e due, e che forse, mentre si beve,
come mentre si legge, bisogna godere e
vengono i pensieri, come quando si fa
l'amore. O magari no; se si pensa non si
gode, e se si gode non si pensa. O se non
si pensa non si gode, e non si gode se non
si pensa. O viceversa, che e' lo stesso.
Viceversa.
relazioni e vino, connubio/confronto perfettissimo. ho sempre pensato di essere una persona estremamente semplice, soprattutto nelle relazioni a due: tu mi piaci + io ti piaccio = stiamo insieme. c'è qualcosa di più semplice ed essenziale di questo? no. e c'è qualcosa di più esistenzialmente complicato? nemmeno. se una storia non è semplice e facile da gestire vuol dire che è sbagliata? se la conquisti giorno per giorno e lotta su lotta è più giusta? ci sono storie giuste e storie sbagliate? la persona giusta esiste? la persona giusta al momento sbagliato diventa la persona sbagliata? i tempi sono fondamentali?
non sono domande retoriche, sono domande-domande, io una risposta che è una non ce l'ho.
però leggendo le parole di mario soldati mi è saltato alla mente un pensiero: fino a qualche anno fa mi piaceva il lambrusco, ora preferisco i vini "pensierosi"...
2 commentaires:
Quando si è soli il vino può rappresentare un fidato compagno, in due si può trasformare in un lussurioso amante, certo che sì.
Capito di rado, ma non è improbabile che apra una bottiglia quando sono solo.
Solitamente accade in inverno, quando fuori c’è un freddo cane e la fiamma del camino fa compagnia, e una casa con il fuoco la trasmette, sempre.
Ci pensano poi loro, le presuntuose fiamme, a rapire sguardo e pensieri.
Mi piace guardare bruciare lentamente la legna, ascoltare il pezzo di Quercia che brucia, crepita, scoppietta; vedere il Faggio che muta le fiamme, da rosse a gialle, mentre l’Acacia le mantiene senza sosta blu nei bordi; sentire il meraviglioso profumo del Castagno che sovrastava, distinguendosi, su tutte le altre essenze.
E’ tutta legna da ardere, ma così diversa. Un po’ come succede con il vino, puoi sentire la primavera attraverso il profumo del biancospino in un Barbaresco, l’albicocca nella Malvasia delle Lipari, della Viola in un Dolcetto, del Mandorlo in un Amarone, quanto prevedibile avvertire nel Lambrusco la sola sete.
...io veramente ero rimasta al ramandolo ;-D
Enregistrer un commentaire