Ingenuità e fiducia sono sinonimi?
Nuovo titolo, nuova vita. my brand new blog, dopo un anno di erasmus a rennes la mia vita ricomincia da qui. dalle scarpe, una passione ereditata da mia nonna, e dai piedi, il contatto più semplice e genuino per sentire il mondo. e viverlo.
dimanche, avril 13, 2014
mercredi, avril 09, 2014
Non è la meta ma il viaggio
Giorni fa sbiciclettavo in centro con D, voglio uno yogurt, dico.
Uno yogurt gelato della yogurteria del centro, di quelli tipo gigaenormi, con la frutta sotto, poi il gelato, poi la frutta sopra, e la cialda, il croccante, il cioccolato bianco, il miele, le fragole, l'ananas, uno di quelli che solo a guardarli hai la felicità nel cuore e l'estate negli occhi.
Niente, la yogurteria era chiusa.
Che smacco.
Fa niente, dico, c'è Grom in via farini (per inciso, grazie Federico Grom per aver portato al mio palato il caramello al sale - il mio animo francese ti sarà sempre grato per questa stupendezza), andiamo lì. sì, 20 minuti di coda. uff, no, la coda oggi no. Che non vuol dire che vai da grom un giorno che non c'è coda, ma semplicemente che ci vai un giorno che hai voglia di fare la coda.
Insomma, sbicicletta di qua, e sbicicletta di là, annusiamo un po' di primavera e torniamo a casa felici ma senza yogurt né negli occhi né nel cuore.
Stasera vado dal parrucchiere. Toh, il mio parrucchiere è in centro, e sono ben qualche minuto in anticipo!
Allora è fatta, questa volta la yogurteria (tutta la yogurteria!) è mia.
E così sia.
Vado, spavalda, prendo lo yogurt più fruttoso, bello, buono, colorato, gnammissimo che ci sia.
Un trionfo d'estate, a esser parchi.
Mi incammino felicerrima verso la pizza e in via cavour mi ruzzola davanti un cartellino di cartone.
"Vi prego. ho fame. aiuto."
Lo rincorro, lo riprendo, lo porgo al signore che fa l'elemosina davanti a Zara.
Gli chiedo ti piace lo yogurt?
Lui dice, sì.
Allora ti lascio il mio.
E gli allungo la ciotola con l'estate dentro.
Lui mi ringrazia, io gli dico prego, e proseguo per la mia strada.
Dopo qualche passo mi volto, vedo che si risiede, sistema il cartello, e mangia lo yogurt.
La gente mi guarda strano, mi hanno visto mentre gli davo il gelato e chissà cosa pensano - la gente.
Chissene, io sono contenta, a me quello yogurt mi è piaciuto di più così che se lo avessi mangiato io.
Uno yogurt gelato della yogurteria del centro, di quelli tipo gigaenormi, con la frutta sotto, poi il gelato, poi la frutta sopra, e la cialda, il croccante, il cioccolato bianco, il miele, le fragole, l'ananas, uno di quelli che solo a guardarli hai la felicità nel cuore e l'estate negli occhi.
Niente, la yogurteria era chiusa.
Che smacco.
Fa niente, dico, c'è Grom in via farini (per inciso, grazie Federico Grom per aver portato al mio palato il caramello al sale - il mio animo francese ti sarà sempre grato per questa stupendezza), andiamo lì. sì, 20 minuti di coda. uff, no, la coda oggi no. Che non vuol dire che vai da grom un giorno che non c'è coda, ma semplicemente che ci vai un giorno che hai voglia di fare la coda.
Insomma, sbicicletta di qua, e sbicicletta di là, annusiamo un po' di primavera e torniamo a casa felici ma senza yogurt né negli occhi né nel cuore.
Stasera vado dal parrucchiere. Toh, il mio parrucchiere è in centro, e sono ben qualche minuto in anticipo!
Allora è fatta, questa volta la yogurteria (tutta la yogurteria!) è mia.
E così sia.
Vado, spavalda, prendo lo yogurt più fruttoso, bello, buono, colorato, gnammissimo che ci sia.
Un trionfo d'estate, a esser parchi.
Mi incammino felicerrima verso la pizza e in via cavour mi ruzzola davanti un cartellino di cartone.
"Vi prego. ho fame. aiuto."
Lo rincorro, lo riprendo, lo porgo al signore che fa l'elemosina davanti a Zara.
Gli chiedo ti piace lo yogurt?
Lui dice, sì.
Allora ti lascio il mio.
E gli allungo la ciotola con l'estate dentro.
Lui mi ringrazia, io gli dico prego, e proseguo per la mia strada.
Dopo qualche passo mi volto, vedo che si risiede, sistema il cartello, e mangia lo yogurt.
La gente mi guarda strano, mi hanno visto mentre gli davo il gelato e chissà cosa pensano - la gente.
Chissene, io sono contenta, a me quello yogurt mi è piaciuto di più così che se lo avessi mangiato io.
dimanche, janvier 19, 2014
Di telefilm e altre amenità da divano durante le giornate uggiose
Prendete per esempio "La signora in giallo":
Jessica Fletcher è indubbiamente un noto personaggio menagramo, in ogniddove approda, qualcuno muore ammazzato e intere famiglie vengono straziate da drammi inenarrabili, la puntata finisce con minimo due membri familiari in meno - la vittima e l'assassino- perché si sa, il 90% degli omicidi viene commesso da persone vicine, ma molto molto vicine, ma ciò che rimane della famiglia after all è molto più sereno, e il tutto finisce sempre -ma sempre sempre semprissimo- con il faccione di J.B. che se la ride della grossa.
Bam! Titoli di coda!
E' rassicurante.
(grazie mia cara amica B per questo aggettivo, mi resterà sempre nel cuore, come le chat durante i pranzi davanti alla Fletcher).
Vuoi mettere?
Prendiamo adesso un altro telefilm, ma uno a caso -molto, molto, molto poco a caso- : Walking dead.
Pranzereste mai davanti a Walking dead? io no.
Di sicuro non ho voglia di mangiare del pesto di cavallo crudo mentre vedo budella e interiora insanguinate che escono da ogni dove -bleah- e gente morta che mangia gente viva, che poi diventerà a sua volta morta con il solo scopo nella morte di mangiare altra gente viva.
Lo guardereste la sera prima di addormentarvi?? io noooooooooooooooooooo.
Già ho paura del buio d'estate dopo aver visto Pane e tulipani.
In Walking dead poi, gli zombie sono davvero la parte meno paurosa del telefilm, questa è la vera verità, perché poi gli uomini diventano tipo peggio assassini e pazzi psicopatici dei non-morti, perché sono ancora vivi in un mondo post-apocalittico e vivi vogliono restare, quindi al via l'eterna lotta per tenere pulito il mio cortile buttando le scorie radioattive in quello del vicino. Magari ho perso un attimo il filo conduttore del telefilm, ma per capirci, ecco. Le persone vive possono essere molto più cattive degli zombie.
E' un concetto molto poco rassicurante, questo.
Soprattutto se sai che è la verità.
Ecco perché mi piace Castle: è una Fletcher al maschile, è come se fosse il suo erede.
C'è un omicidio, indagano, flirtano, trovano il colpevole, cercano di incastrarlo, è-lui-o-non-è-lui, mini colpo di scena, lo arrestano, fine!
I personaggi principali non muoiono, ci vanno vicino, ma sai che non muoiono. quindi puoi mangiare le tue macine e bere il tuo the senza che ti vadano di traverso, e poi puoi andare a letto senza sognare gente che mangia gente.
E' rassicurante.
Quindi D, se guardo Walking dead con te...non è perché mi piace il telefilm.
Jessica Fletcher è indubbiamente un noto personaggio menagramo, in ogniddove approda, qualcuno muore ammazzato e intere famiglie vengono straziate da drammi inenarrabili, la puntata finisce con minimo due membri familiari in meno - la vittima e l'assassino- perché si sa, il 90% degli omicidi viene commesso da persone vicine, ma molto molto vicine, ma ciò che rimane della famiglia after all è molto più sereno, e il tutto finisce sempre -ma sempre sempre semprissimo- con il faccione di J.B. che se la ride della grossa.
Bam! Titoli di coda!
E' rassicurante.
(grazie mia cara amica B per questo aggettivo, mi resterà sempre nel cuore, come le chat durante i pranzi davanti alla Fletcher).
Vuoi mettere?
Prendiamo adesso un altro telefilm, ma uno a caso -molto, molto, molto poco a caso- : Walking dead.
Pranzereste mai davanti a Walking dead? io no.
Di sicuro non ho voglia di mangiare del pesto di cavallo crudo mentre vedo budella e interiora insanguinate che escono da ogni dove -bleah- e gente morta che mangia gente viva, che poi diventerà a sua volta morta con il solo scopo nella morte di mangiare altra gente viva.
Lo guardereste la sera prima di addormentarvi?? io noooooooooooooooooooo.
Già ho paura del buio d'estate dopo aver visto Pane e tulipani.
In Walking dead poi, gli zombie sono davvero la parte meno paurosa del telefilm, questa è la vera verità, perché poi gli uomini diventano tipo peggio assassini e pazzi psicopatici dei non-morti, perché sono ancora vivi in un mondo post-apocalittico e vivi vogliono restare, quindi al via l'eterna lotta per tenere pulito il mio cortile buttando le scorie radioattive in quello del vicino. Magari ho perso un attimo il filo conduttore del telefilm, ma per capirci, ecco. Le persone vive possono essere molto più cattive degli zombie.
E' un concetto molto poco rassicurante, questo.
Soprattutto se sai che è la verità.
Ecco perché mi piace Castle: è una Fletcher al maschile, è come se fosse il suo erede.
C'è un omicidio, indagano, flirtano, trovano il colpevole, cercano di incastrarlo, è-lui-o-non-è-lui, mini colpo di scena, lo arrestano, fine!
I personaggi principali non muoiono, ci vanno vicino, ma sai che non muoiono. quindi puoi mangiare le tue macine e bere il tuo the senza che ti vadano di traverso, e poi puoi andare a letto senza sognare gente che mangia gente.
E' rassicurante.
Quindi D, se guardo Walking dead con te...non è perché mi piace il telefilm.
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